Chiesta tramite interrogazione parlamentare la proroga della scadenza per il conseguimento della CIAD da parte degli ATA di terza fascia.
Mancano poco meno di 2 mesi alla scadenza del termine richiesto per ottenere la certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale (CIAD). L’attestato, come sappiamo, è diventato obbligatorio per il personale ATA di terza fascia (esclusi i collaboratori scolastici) a partire dal 2024, permettendo però per il primo anno di restare in graduatoria con riserva, in attesa di conseguimento. Il termine ultimo previsto è il 30 aprile 2025. Dopo tale data, chi non dichiarerà la CIAD decadrà dagli elenchi, senza possibilità di ottenere supplenze. Ora si fa sempre più insistente la richiesta di proroga della scadenza, per andare incontro alle migliaia di lavoratori ATA ancora sprovvisti del certificato. Di seguito i dettagli.
Richiesta proroga conseguimento CIAD ATA terza fascia: le motivazioni
Già alcune settimane fa era stato il sindacato Flc CGIL ad aver richiesto al MIM una proroga. L’estensione della scadenza permetterebbe a tutti precari ATA di terza fascia di conseguire la CIAD evitando esclusioni ingiustificate, favorendo al contempo anche una migliore gestione delle pratiche da parte delle segreterie scolastiche, già sufficientemente oberate di lavoro. Da allora non si sono più avute notizie, fino ad oggi, quando si è appreso di un’interrogazione parlamentare, a firma del deputato Ettore Rosato (Azione).
Uno dei problemi principali che ruota intorno all’esigenza di spostare la data di conseguimento della CIAD oltre il 30 aprile 2025 è il numero limitato di enti certificatori accreditati, il quale sta creando difficoltà per molti aspiranti ATA, che rischiano di non ottenere la certificazione in tempo. Oltre alla proroga della scadenza nell’interrogazione parlamentare il deputato ha anche richiesto:
- un incremento del numero di enti certificatori accreditati da Accredia, così da garantire un accesso più rapido e diffuso alla CIAD;
- procedure alternative per coloro che hanno sostenuto l’esame ma che non hanno ancora ricevuto l’attestato a causa di ritardi amministrativi;
- misure per garantire un accesso equo alla certificazione, evitando discriminazioni o esclusioni dovute a problematiche indipendenti dalla volontà dei candidati.