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MIM. Cellulari e social, nuovo studio scientifico collega uso precoce a calo apprendimenti. Valditara: “Confermata bontà della nostra scelta di vietare gli smartphone nelle scuole del primo ciclo”

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(Salvo Cona) ROMA. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha comunicato oggi, venerdì 28 febbraio, che uno studio scientifico, presentato stamane all’Università di Milano Bicocca, evidenzia come l’utilizzo precoce di cellulari e social da parte dei ragazzi sin dalla tenera età influenzi negativamente il loro rendimento scolastico.

“I risultati della ricerca rappresentano un’ulteriore conferma della bontà e necessità della nostra decisione, coerente con le nuove Linee guida per l’Educazione civica e formalizzata in una circolare dello scorso luglio, di vietare l’uso dei telefonini in classe, anche per fini educativi, nelle scuole del primo ciclo”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Resta confermata la facoltà di utilizzare, per fini didattici e sotto la guida dei docenti, altri dispositivi digitali come tablet e pc, per i quali non è stata riscontrata un’influenza negativa significativa sull’apprendimento. Inoltre, al G7 Istruzione di Trieste anche l’OCSE aveva evidenziato il collegamento tra il calo della capacità di apprendimento e l’utilizzo precoce di cellulari e social. Una tesi condivisa dall’UNESCO.

“Ribadiamo il nostro impegno”, prosegue Valditara, “nel promuovere un uso responsabile delle tecnologie digitali, con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’insegnamento e garantire un ambiente educativo che favorisca l’apprendimento e il benessere degli studenti”.

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