(webOd) ROMA. FLC CGIL: “Corsi abilitanti: chiediamo un’organizzazione temporale compatibile con l’attività di insegnamento e con l’accesso ai permessi per il diritto allo studio”.
I tempi compressi dei percorsi abilitanti sviliscono la qualità formativa e creano difficoltà nella gestione del tirocinio e della didattica. I docenti frequentanti devono poter fruire delle 150 ore.
La FLC CGIL ha comunicato oggi, mercoledì 16 ottobre, che sono state segnalate numerose difficoltà per quanto riguarda la frequenza dei percorsi abilitanti e l’effettuazione del tirocinio da parte di coloro che si trovano nel doppio ruolo di studenti e lavoratori, per lo più occupati come supplenti in attività di insegnamento.
Sempre la FLC CGIL fa sapere anche quanto segue: “L’avvio dei corsi, avvenuto con gravi ritardi nell’a.a. 2023/24, ha impedito di presentare istanza, entro la scadenza prevista, per la fruizione delle 150 ore di permesso per il diritto allo studio mentre la stretta tempistica rende lo svolgimento dei tirocini incompatibile con l’organizzazione scolastica.
È pertanto necessario riallineare i corsi abilitanti alle scadenze dell’anno scolastico, da settembre a giugno, come avviene per il TFA sostegno, in modo da garantire da un lato l’accesso ai permessi per diritto allo studio, dall’altro tempi più distesi per lo svolgimento delle attività di formazione, compresi i tirocini.
Prevedere la conclusione dei corsi entro il mese di maggio consentirebbe comunque di utilizzare il titolo per l’inserimento nelle GPS e rappresenterebbe, a regime, un modo più efficace di gestione dei tempi della formazione.
La FLC CGIL ha pertanto sollecitato i ministeri competenti, dell’Università e dell’Istruzione, a intervenire tempestivamente per garantire un’organizzazione più congrua coi tempi della scuola, rispondente ai bisogni dei corsisti e attenta alla qualità formativa.” … – così come comunicato il 16.10. 2024 da www.flcgil.it/scuola/precari/corsi-abilitanti (fonte notizia) dove si può continuare a leggere altro ancora