DPCM 60 CFU sulla riforma della formazione iniziale e del reclutamento dei docenti: il traguardo della firma è più vicino.
DPCM 60 CFU, il traguardo sembra finalmente essere vicino, dopo un ritardo di quasi un anno dalla prevista pubblicazione. Il decreto attuativo della riforma della formazione iniziale e del reclutamento dei docenti doveva essere pubblicato entro la fine di luglio 2022 ma per una serie di motivi, tra cui il cambiamento politico con l’avvento del governo Meloni, il provvedimento è rimasto ‘congelato’, in attesa dello scioglimento di alcuni nodi riguardanti le modalità di attuazione dei nuovi percorsi abilitanti. Ora, dopo il parere del CSPI, del CUN e del CRUI, manca solamente uno step prima della firma definitiva e della pubblicazione.
DPCM 60 CFU e percorsi abilitanti, firma più vicina
Alla firma del DPCM sulla riforma della formazione iniziale e del reclutamento dei docenti manca solamente il parere del CNAM, il Consiglio Nazionale per l’Alta Formazione Artistica e Musicale. Il ritardo in questo passaggio, come riporta l’edizione odierna del quotidiano economico ‘Italia Oggi’ (martedì 4 luglio 2023) è dovuto all’elezione del nuovo presidente dell’organismo. Dopo la nomina di Giovanna Cassese, docente di I fascia di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, si procederà con l’emanazione del parere che, probabilmente, riuscirà a vedere la luce già questa settimana.
A proposito del ritardo del DPCM, la CRUI, la conferenza dei rettori guidata da Salvatore Cuzzocrea, ha espresso tutta la propria preoccupazione in merito alle tempistiche estremamente ristrette per quanto concerne l‘organizzazione dei nuovi corsi, da parte delle Università interessate. Una vera e propria corsa contro il tempo che rischia di creare un nuovo caos per quanto riguarda l’iter procedurale relativo all’organizzazione dei nuovi percorsi formativi abilitanti all’insegnamento.