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Bonus 200 euro, circa 100mila docenti potrebbero essere costretti a restituirlo: ecco perché

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Il governo Meloni sta chiedendo la restituzione del bonus 200 euro a circa 100mila docenti che hanno oltrepassato la soglia dei 35mila euro.scienze della mediazione linguistica corso di laurea L12 borse di studio bando test ammissione Columbus academy

Bonus 200 euro, possibile beffa in arrivo per circa 100mila docenti che, secondo una stima di Flc-Cgil, percepivano un reddito annuo intorno ai 33-34mila euro: se da una parte lo scorso mese di luglio, il governo Draghi ha provveduto ad elargire il bonus 200 euro ai lavoratori dipendenti con un reddito annuo da lavoro fino ai 35mila euro, dall’altra il governo Meloni sta operando un recupero del medesimo bonus a discapito di tutti coloro che, a fine anno, hanno superato lo scaglione previsto dal decreto Aiuti Bis.

Bonus 200 euro, beffa in arrivo per circa 100mila docenti: il governo Meloni rivuole indietro l’una tantum

In merito al bonus 200 euro, il governo Meloni starebbe recuperando dallo stipendio dei dipendenti (gradualmente, a rate da 25 euro ciascuna) il bonus previsto dal governo Draghi. Per quale motivo? Il ‘Fatto Quotidiano’ ne ha spiegato le ragioni: ‘A pagarne le conseguenze sono soprattutto gli insegnanti che, a dicembre, si sono visti in busta paga gli arretrati previsti dal contratto già scaduto.sviluppatore web - corso di web developer full stack - lavora subito - tirocinio formativo

Secondo la Flc Cgil si tratta di circa 100mila lavoratori del mondo dell’istruzione che percepivano un reddito annuo intorno ai 33-34 mila euro: una platea che era prevedibile potesse andare oltre il paletto fissato già con il solo salario accessorio dovuto a ore eseguite per attività eccedenti l’orario scolastico normale’.

Insomma, una vera e propria beffa. Ivana Barbacci di Cisl Scuola, a questo proposito, ritiene che la politica dei bonus sia asfittica e debba essere superata. ‘C’è un problema salariale che tocca la questione sociale: le retribuzioni non possono essere ossigenate dai bonus. Quello di luglio – spiega Ivana Barbacci – è stato un ristoro che non ha cambiato la vita alle persone. Quelle risorse andrebbero messe nella Legge di Bilancio per i contratti, arrivando a firmarli non sempre in ritardo. In decenni di carriera non ho mai percepito tanta attesa. Ora che se li ritrovano tolti è veramente deleterio’.

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