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Formazione docenti, in arrivo il decreto: le novità

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In arrivo il nuovo DPCM riguardante la formazione dei docenti secondo le nuove regole imposte dal Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR).60 corsi di laurea - progetta il tuo futuro - laureati con noi -giurisprudenza economia lettere mediazione linguistica psicologia ingegneria

Formazione dei nuovi docenti, i ministri dell’Istruzione e dell’Università, Giuseppe Valditara e Anna Maria Bernini, hanno definito la bozza del DPCM che riguarderà la formazione dei nuovi docenti prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La scorsa settimana, la bozza del decreto è stata al centro di un confronto con la Conferenza dei Rettori.

Formazione dei nuovi docenti, in arrivo il DPCM: le novità

Il DPCM doveva essere pubblicato entro lo scorso mese di luglio ma tutta una serie di difficoltà (compreso il passaggio di consegne al governo tra i ministri Bianchi e Valditara) hanno fatto slittare il provvedimento che, secondo quanto riporta l’edizione odierna di ‘Italia Oggi’ (martedì 9 maggio) dovrebbe vedere la luce nei prossimi giorni. Giova ricordare che il target previsto dal PNRR è quello di 70mila assunzioni di personale docente entro il 2024 ma, considerando il ritardo accusato, la dead line dovrebbe essere posticipata di uno o due anni.

A conferma del fatto che il nuovo DPCM è in dirittura d’arrivo, sono arrivate le parole della ministra Anna Maria Bernini: ‘I percorsi formativi saranno erogati entro la finestra del prossimo anno accademico 2023/24’. I 2 ministri hanno lavorato sulla bozza precedente: il nuovo testo è stato sottoposto al vaglio della Commissione europea: Bruxelles ha proceduto ad alcune osservazioni come ‘la richiesta di maggiori garanzie sull’omogeneità del processo di accreditamento dei percorsi’, oltre ad esprimere ‘elementi pregiudiziali relativi alla uniformità dei loro contenuti’.

Possibile ricorso alla DAD fino al 35-40 per cento delle ore di insegnamento

La preoccupazione principale è quella legata alle tempistiche estremamente ridotte: ci sarà infatti la necessità di formare una platea molto ampia di docenti in tempi molto stretti. Ecco perché sarebbe in ballo l’ipotesi di un allargamento della modalità telematica dei corsi (sino al 35-40 per cento degli stessi) per il periodo in cui il sistema universitario sarà chiamato a fronteggiare il fabbisogno imposto dal PNRR. Il nuovo DPCM, quindi, potrebbe ampliare la possibilità, per gli atenei, di ricorrere alla DAD fino ad un massimo del 35-40 per cento delle ore di insegnamento. Si stima che sarebbero circa 90mila i docenti chiamati a conseguire 30 o 60 CFU, oltre a coloro che vorranno ottenere un’abilitazione.

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