(Salvo Cona) ROMA. La UIL Scuola ha comunicato alla stampa una nota nella quale D’Aprile asserisce che la contrazione delle scuole ricade su personale e alunni, definendola una scelta poco lungimirante, tanto da sottolineare che le logiche di finanza pubblica manovrano le scelte della scuola. In otto anni, dal 2024, si taglieranno oltre 500 scuole. Sicurezza, didattica, laboratori e servizi in crisi. Parole, queste, che Giuseppe D’Aprile ha espresso durante il Consiglio regionale della Uil Scuola Rua Sicilia a Enna, la mattina di mercoledì 26 aprile.
In particolare D’Aprile ha detto che le riduzioni in atto sono parte di un pacchetto di misure previste in Finanziaria che andranno a tagliare in otto anni oltre 500 scuole: una perdita netta in termini di figure professionali amministrative e tecniche.
Scegliere di ridurre il numero di scuole piuttosto che ridurre il numero di alunni per classe è una logica non condivisibile e dimostra la poca lungimiranza del Ministero –
La scelta di misure congiunturali, invece che strutturali, non risolve le criticità derivanti dalla carenza di organico: a partire dalla sicurezza degli alunni alla gestione degli adempimenti di segreteria (sempre più articolati e complessi che vanno ben oltre i limiti stabiliti nel Contratto di Lavoro) come quella della piattaforma “Passweb” (portale INPS) e dei laboratori (spesso un assistente tecnico è responsabile di più punti informatici), dalla personalizzazione della didattica alla disabilità.
Una logica di contrazione e di risparmi che risponde soltanto a parametri di finanza pubblica mentre le risorse del Pnrr perdono progressivamente i loro obiettivi, compreso quello della digitalizzazione delle scuole. Bisogna completare il percorso avviato in fase pandemica – puntualizza D’Aprile – assegnando ad ogni istituto comprensivo un assistente tecnico di informatica (e non un tecnico su dieci scuole).
Una situazione ugualmente critica in tutto il Paese che in Sicilia – ha messo in evidenza il Segretario regionale Uil Scuola Rua Sicilia, Claudio Parasporo – si sovrappone ad una condizione di precarietà che dura da anni. Investimenti in sicurezza, in edilizia e nelle infrastrutture digitali sono i presupposti per dare stabilità al lavoro che si fa nelle scuole dell’isola. Non è questione di Nord o Sud, è in gioco il concetto stesso di scuola, in termini di accesso, opportunità, programmi, mobilità e stipendi.
Fa specie il silenzio della politica siciliana a riguardo – ha detto Parasporo nel corso del Consiglio regionale – invitando tutte le menti libere e di buona volontà a fare quadrato e firmare la raccolta firme contro la regionalizzazione del sistema di istruzione nazionale.
Presenti al Consiglio la Segretaria regionale Uil Sicilia, Luisella Lionti e il Segretario nazionale Uil Scuola Rua, Paolo Pizzo.