Il Ministero dell’Istruzione ha illustrato ai sindacati la bozza della nuova ordinanza sui titoli conseguiti all’estero.
Abilitazione all’estero, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha preparato la bozza dell’ordinanza riguardante la possibilità, per chi è inserito con riserva nella prima fascia delle Graduatorie Provinciali, di poter sottoscrivere contratti di supplenza, anche qualora dovesse mancare il riconoscimento formale del titolo di accesso alla graduatoria. Un provvedimento, però, che rischia di dar luogo ad una nuova guerra tra precari.
Abilitazione all’estero, il Ministero dell’Istruzione ha preparato la bozza della nuova ordinanza
Nella giornata di ieri si è tenuto un confronto al Ministero dell’Istruzione con i sindacati. Secondo quanto riporta ‘Orizzonte scuola’, nella bozza della nuova ordinanza ministeriale sarebbe riportato quanto segue: ‘All’articolo 7, comma 4, lettera e), dell’Ordinanza del Ministro dell’istruzione 6 maggio 2022, numero 112, le parole ‘L’inserimento con riserva non dà titolo all’individuazione in qualità di avente titolo alla stipula del contratto’, sono sostituite dalle seguenti: ‘Nelle more dell’espletamento delle procedure di riconoscimento del titolo estero, l’inserimento con riserva consente l’individuazione quale destinatario della stipula di contratto a tempo determinato con clausola risolutiva espressa a seguito di diniego di riconoscimento”.
Cisl Scuola: ‘Non si prendano decisioni affrettate’
I sindacati hanno espresso la loro preoccupazione in merito alla possibilità che possa sorgere una nuova guerra tra precari. Ivana Barbacci, segretaria nazionale di Cisl Scuola, ha sottolineato il rischio di un nuovo contenzioso, promosso stavolta dai docenti che hanno conseguito i titoli in Italia. Partendo da questo presupposto, Cisl invita il Ministero dell’Istruzione a non prendere decisioni affrettate chiedendo oltre modo l’attivazione della procedura di confronto prevista dal CCNL per un ulteriore approfondimento che appare senz’altro necessario.
D’altro canto, Cisl Scuola sottolinea come il proliferare di percorsi formativi attivati da paesi UE sia la conseguenza della mancata attivazione, da troppi anni, di percorsi abilitanti e di un congruo numero di TFA di sostegno in Italia. Una situazione che, per quanto riguarda i percorsi di specializzazione, è aggravata da un’offerta formativa eterogenea e sperequata fra le diverse regioni.
Uil Scuola: ‘Ennesima divisione nel personale precario’
Uil Scuola, attraverso la voce del segretario generale Giuseppe D’Aprile, parla di ‘ennesima divisione nel personale precario. ‘È possibile che un posto in Italia, per personale italiano, dipenda dall’esito di titoli conseguiti all’estero che rendono instabili graduatorie e immissioni in ruolo?’, si è chiesto Giuseppe D’Aprile. ‘È paradossale – aggiunge il segretario Uil Scuola – che un docente, abilitato o specializzato in Italia e inserito a pieno titolo nelle graduatorie, si vedrà in molti casi scavalcato nel punteggio proprio da chi non ha ancora un titolo valido a tutti gli effetti perché non ancora riconosciuto dal Ministero e che non dovrebbe essere spendibile nelle graduatorie’.