Per il mancato accordo tra MIM e sindacati, le date previste per la mobilità scuola 2023 potrebbero slittare: cosa potrebbe succedere.
Mobilità scuola 2023: come abbiamo visto, nello scorso incontro di venerdì 17 febbraio, i tecnici del Ministero hanno presentato alle sigle sindacali la bozza di revisione del CCNI e delle rispettive ordinanze ministeriali atte a disciplinare le procedure dei movimenti per il prossimo anno scolastico 2023/24. Grande è stata e continua a essere l’attesa del personale della scuola, ma i tempi potrebbero ancora allungarsi, considerato il non raggiungimento di alcun accordo e la richiesta di un incontro politico da parte dei sindacati: di seguito il punto della questione.
Il disappunto dei sindacati
Come sappiamo, l’atteso incontro tra amministrazione e sindacati si è risolto con una fumata nera: come sintetizza il sindacato Flc Cgil in un comunicato, si sono “riproposti tutti i vincoli di permanenza per i docenti, siano essi neoassunti a.s. 2022/2023, sia per coloro assunti in ruolo a.s. 2021/2022 e precedenti, qualora nell’a.s. 2022/2023 abbiano ottenuto un movimento in altra provincia. Per la FLC CGIL questa proposta, estranea ai contenuti della trattativa fin qui svolta, è da respingere su tutta la linea in quanto risulta peggiorativa anche della legge vigente”. Da capire, se i vincolati potranno produrre domanda di assegnazione/utilizzazione.
Tutte le sigle sindacali hanno manifestato il proprio disappunto: per Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “la riforma sul PNRR riguarda il futuro della scuola e il personale non può essere bloccato da norme assurde, con nessuna incidenza diretta sulla continuità didattica. Addirittura, la verità è che questa posizione di fermezza gratuita, in presenza di posti liberi va a penalizzare il servizio, oltre che a mortificare il diritto al ricongiungimento alla famiglia. A questo punto – conclude Pacifico – è bene che chi guida il ministero dell’Istruzione si renda conto a cosa sta andando incontro”.
Le date previste per la mobilità scuola 2023 potrebbero slittare
Per la Cisl Scuola, “Stante la situazione, non è prevista nell’immediato l’emanazione dell’O.M. sulla mobilità”: ci sono molto probabilità, quindi, che la finestra temporale prevista, dal 24 febbraio al 10 marzo, non possa essere confermata e che la procedura della mobilità scuola 2023 slitti ancora. Cosa potrebbe accadere? Nei prossimi giorni sapremo se la questione passerà sul tavolo politico o se il Ministero procederà con un atto unilaterale, non richiedendo quindi l’accordo con la pluralità delle parti.
Per il personale docente il prolungamento dei tempi e il rinvio delle date in cui poter presentare domanda potrebbe avere ripercussioni diverse: gli interessati potrebbero acquisire maggiori stime riguardo ai posti liberati dalle domande dei pensionamenti presentate a fine ottobre 2022, al momento distribuite solo a livello regionale. Nello stesso tempo, però, se si dovesse andare avanti ancora con i tempi, tutte le successive procedure potrebbero slittare, facendo scivolare in piena estate le operazioni di assegnazione e utilizzazione.