L’art. 5, comma 3, del decreto Milleproroghe, in corso di conversione, proroga dall’anno 2022 all’anno 2023 il termine ultimo entro cui il Ministro dell’istruzione e del merito è autorizzato a bandire un concorso per la copertura del 50% dei posti per l’insegnamento della religione cattolica che si prevede siano vacanti e disponibili negli anni scolastici dal 2022/23 al 2024/25, in luogo degli anni scolastici dal 2021/22 al 2023/24.
In particolare si prevedono due concorsi:
- il concorso (ordinario) che il Ministro dell’istruzione è autorizzato a bandire, entro l’anno 2023, previa intesa con il Presidente della Conferenza episcopale italiana, sia destinato a coprire il 50 per cento dei posti per l’insegnamento della religione cattolica – anziché la totalità dei posti – che si prevede siano vacanti e disponibili negli anni scolastici dal 2022/2023 al 2024/2025:
- il Ministero dell’istruzione sia autorizzato a bandire, contestualmente al predetto concorso, una procedura straordinaria riservata agli insegnanti di religione cattolica che siano in possesso del titolo previsto dai punti 4.2.201 e 4.3202 del DPR n. 175 del 2012, dell’idoneità rilasciata dall’ordinario diocesano competente per territorio e che abbiano svolto almeno 36 mesi di servizio nell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali.
Alla suddetta procedura straordinaria è assegnato il 50 per cento dei posti vacanti e disponibili per il triennio 2022/2023-2024/2025 e per gli anni successivi sino a totale esaurimento di ciascuna graduatoria di merito.
La relazione illustrativa motiva la proroga riferendo che «l’iter della procedura di autorizzazione è stato avviato ma non ancora ultimato, per questo motivo si rende necessario prevedere l’ulteriore proroga dei termini».
La relazione tecnica evidenzia che «la stima porta a prevedere un totale di 6.442 posti da bandire (di cui 3.089 per infanzia e primaria e 3.353 per la secondaria di I e II grado, vedi tabella dove vengono evidenziati i posti per regione) e si ottiene dall’analisi dei posti che si prevede siano vacanti e disponibili negli anni scolastici 2022/23, 2023/24 e 2024/25, ottenuti come risultato del confronto tra la consistenza della dotazione organica (corrispondente al 70% dei posti complessivamente funzionanti) e il numero degli insegnanti di religione cattolica attesi, a livello regionale e distintamente per ciclo di istruzione, nell’intervallo di tempo in esame».