Si è svolto ieri il programmato incontro tra le organizzazioni sindacali e il Capo di Gabinetto del Ministero dell’Istruzione dott. Recinto per discutere sulla questione del “reclutamento del personale”.
Ricordiamo che il tema del reclutamento del personale docente è stato oggetto della riforma prevista dal Decreto 36/2022 (convertito nella Legge 79/2022).
La formazione iniziale dei docenti nella scuola di I e II grado rappresenta infatti un tassello cardine della riforma del sistema di reclutamento dei docenti prevista nel PNRR (M4C1-Riforma 2.1). Mancano però ad oggi i decreti attuativi che si sarebbero dovuti emanare entro il 31 luglio 2022.
Secondo quanto si apprende da fonti sindacali, per la c.d. fase transitoria il Ministero avrebbe proposto inizialmente dei concorsi riservati da bandire già a partire dalla prossima primavera.
CONCORSI RISERVATI
Secondo le intenzioni del Ministero i concorsi riservati sarebbero rivolti a due categorie di docenti:
Docenti con almeno 3 anni di servizio e con i 24 CFU per l’insegnamento con prova di accesso (modalità da definire)
Tempistiche:
Primo Concorso: Marzo\Aprile 2023
Secondo Concorso: 2024
Al concorso del 2024 potrebbero partecipare quelli che abbiano conseguito almeno 30 CFU dei 60 previsti con il nuovo percorso previsto dalla riforma del reclutamento.
Per quanto riguarda il sostegno l’idea è sarebbe quella di riproporre l’assunzione con contratto a tempo determinato finalizzato al ruolo dei docenti in possesso della specializzazione sul sostegno e di chi conseguirà il titolo entro il 30 giugno 23. Dopo l’anno di formazione e prova seguirà l’assunzione con contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Di fronte alla proposta dei sindacati di avviare un doppio canale di reclutamento l’amministrazione avrebbe mostrato qualche apertura a condizione di trovare soluzioni compatibili con quanto chiesto dalla Commissione europea nel PNRR.
COS’É IL DOPPIO CANALE DI RECLUTAMENTO
Si tratta di un meccanismo che prevede due canali di reclutamento paralleli: da un lato l’assunzione dalle procedure concorsuali in modo da permettere ai neolaureati o ai docenti con pochi anni di servizio di accedere al ruolo; d’altra parte l’assunzione da graduatorie in cui i docenti sono inseriti sulla base dei titoli e del servizio svolto. Quest’ultimo canale evidentemente ha lo scopo di stabilizzare gli insegnanti che possono vantare tanta esperienza alle spalle.
La discussione è stata aggiornata ai prossimi giorni.
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Fonte: obiettivoscuola