È approdato nell’aula della Camera dei deputati il disegno di legge di bilancio 2023. Analizziamo i principali emendamenti relativi ai settori della conoscenza approvati dalla V Commissione Bilancio della Camera dei Deputati.
Tra gli emendamenti approvati vi è il n. 4.1000 presentato dal Governo in materia di reddito di cittadinanza e di assegno unico universale per i figli a carico.
In particolare, l’emendamento:
- riduce da 8 a 7 il limite delle mensilità erogabili ai nuclei beneficiari di reddito di cittadinanza che non includano al loro interno minori, disabili o soggetti di età almeno pari a 60 anni;
- riduce di ulteriore 215 milioni di euro l’autorizzazione di spesa prevista all’articolo 12 del D.L. n. 4/2019 per l’erogazione del beneficio economico del Rdc e della Pensione di cittadinanza per il 2023, portando così la riduzione complessiva a 958 milioni di euro per il medesimo 2023.
- aumenta di 2 milioni di euro, da 7 a 9 milioni, l’incremento dello stanziamento a favore dell’assegno unico e universale per i figli a carico previsto per il 2023, fermi restando gli incrementi previsti per le altre annualità e pari a 708,8 milioni di euro per il 2024, 717,2 milioni per il 2025, 727,9 milioni per il 2026, 732,2 milioni per il 2027, 736,5 milioni per il 2028 e a 740,8 milioni annui a decorrere dal 2029.
OBBLIGO DI FORMAZIONE PER CHI NON HA ADEMPIUTO ALL’OBBLIGO SCOLASTICO
É stato inoltre approvato l’emendamento 59.47 NF a firma On. Sasso (Lega) che a partire dal 1° gennaio 2023 e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, condiziona l’erogazione del reddito di cittadinanza ai beneficiari compresi nella fascia di età dai 18 ai 29 anni che non hanno adempiuto all’obbligo scolastico – secondo cui l’istruzione impartita per almeno dieci anni è obbligatoria – all’iscrizione e alla frequenza di percorsi di istruzione di primo livello, o comunque funzionali all’adempimento del predetto obbligo.
Ricordiamo che i percorsi di istruzione di primo livello sono realizzati dai centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA) e sono finalizzati al conseguimento del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione.
Viene altresì demandata ad apposito protocollo la definizione delle azioni volte a facilitare l’iscrizione ai percorsi erogati dai CPIA (Centri provinciali per l’istruzione degli adulti).