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UIL SCUOLA. INCONTRO SINDACATI-MINISTERO/ D’APRILE: “SERVONO SCELTE RADICALI, CORAGGIOSE”

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ROMA. “Nulla su precariato e sul reclutamento, nulla sul contenzioso relativo al concorso dei dirigenti scolastici, nulla sull’organico Ata e sull’abolizione dei vincoli sulla mobilità. Sulla scuola, la nuova manovra non presenta un’alternativa alle politiche del precedente Governo bensì una negativa continuità”. Queste alcune delle criticità evidenziate dal Segretario generale Giuseppe D’Aprile durante l’incontro di oggi volto a fare chiarezza sulle questioni che riguardano la scuola nella manovra 2023, così come comunicato dalla Uil Scuola, oggi (mercoledì 7 dicembre).

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In apertura D’Aprile ha ricordato che la Federazione Uil Scuola Rua non accetterà ulteriori tagli sulla scuola: “Fare confronti adducendo meriti per una riduzione inferiore a quella realizzata in precedenza non è metodo che si può applicare alla scuola. Noi pensiamo che nessuna gradazione di taglio sulla scuola sia accettabile”.

Tra i temi affrontati da D’Aprile, anche quello del dimensionamento scolastico: “18/20 alunni dovrebbero tornare ad essere uno standard per il nostro Paese – sottolinea – . Quindi un esecutivo lungimirante, che crede che attraverso la scuola passi il futuro del paese, dovrebbe trasformare il problema della denatalità in una opportunità e non in una penalizzazione”.

Università
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Perché 70 milioni di euro in più andranno alle scuole paritarie – chiede D’Aprile al ministro – ovvero la somma che era stata congelata dal governo Draghi per compensare il calo degli iscritti avvenuto durante i due anni di pandemia e ciò non avviene per la scuola statale che, al contrario, subisce tagli dinanzi al calo dovuto alla denatalità?

Per la scuola servono scelte radicali, coraggiose e che possano lasciare il segno.

Tenere la scuola statale di questo paese fuori dai vincoli di bilancio e quindi dal patto di stabilità, per una programmazione economica strutturale necessaria e urgente, potrebbe essere, ad esempio, una scelta coraggiosa e lungimirante.

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Master per il completamento delle classi di concorso

D’Aprile: il ministro li ha promessi. Ora li aspettiamo.

Per la scuola servono soldi freschi e strutturali nel tempo.

Per la scuola servono soldi freschi e nuovi, stabili e strutturali nel tempo. Il ministro li ha promessi in più occasioni. Ora li aspettiamo. Non c’è congiuntura favorevole se non quella della volontà politica di fare le cose – Giuseppe D’Aprile, Segretario generale Uil Scuola Rua torna sui temi delle politiche per la scuola e delle misure contenute nella Manovra 2023.

La dimensione assunta dal numero del personale precario va risolta, l’organico ATA va incrementato per supportare il lavoro dei dirigenti scolastici, serve un intervento sul reclutamento e l’eliminazione dei vincoli sulla mobilità del personale: queste le priorità indicate dalla Uil Scuola Rua nel dialogo con il Governo sui temi della scuola

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Il testo all’esame delle Camere necessita interventi correttivi – osserva D’Aprile – perché si usano due metodi e due misure. Per le scuole paritarie si usa il copia e incolla del provvedimento dello scorso anno, per le scuole statali si interviene con una progressiva riduzione degli investimenti sulla base di una denatalità in prospettiva.

D’Aprile affronta la questione legata alla nuova Scuola di alta formazione: “notiamo che – precisa – in tantissimi punti, il testo è identico a quello contenuto nella tabella 7 della Manovra del 2022: la finalità è quella di formare il personale.

Una formazione (da un milione e 200 mila euro) a nostro parere, di tipo piramidale e dirigista – sottolinea il Segretario generale Uil Scuola Rua – finanziata con risorse recuperate dai tagli di organico e dalla carta docente, che rischia di misurare e premiare le performance annullando di fatto la libertà di insegnamento con inevitabili ricadute sulla qualità dell’insegnamento.

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Per la scuola – prosegue il Segretario generale della Uil Scuola – servono scelte radicali, coraggiose e che possano lasciare il segno.  Eliminare sprechi e  cattedrali nel deserto e tenere la scuola statale di questo paese fuori dai vincoli di Bilancio e quindi dal Patto di stabilità, per una programmazione economica strutturale necessaria e urgente, potrebbe essere, ad esempio, una scelta coraggiosa e lungimirante.

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