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Bonus straordinario in arrivo per i dipendenti pubblici: 1,5 per cento dello stipendio

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sviluppatore web - corso di web developer full stack - lavora subito - tirocinio formativo - cfuLa manovra finanziaria per il 2023 prevede un emolumento accessorio straordinario a favore dei dipendenti pubblici.

In arrivo un bonus straordinario a favore dei dipendenti pubblici (e quindi anche per docenti, personale ATA e Dirigenti Scolastici). Lo ha disposto il governo Meloni con la nuova manovra finanziaria 2023. La Legge di Bilancio, come riporta il quotidiano ‘Il Sole 24 Ore’, ha stanziato un miliardo ma la spesa effettiva per il bonus sarà intorno a 1,8 miliardi di euro.

Emolumento accessorio straordinario a favore dei dipendenti pubblici

Il bonus straordinario dovrebbe avere come finalità principale quella di riconoscere qualcosa, in termini economici, ai dipendenti pubblici in un momento particolare come quello che stiamo attraversando, con l’inflazione alle stelle. In realtà, però, questo bonus non può essere considerato come un vero bonus anti inflazione in quanto il carovita, come sottolinea ‘Il Sole 24 ore’, colpisce soprattutto i redditi medio bassi mentre l’aumento fisso previsto (1,5 per cento dello stipendio) offrirà, naturalmente, degli importi più alti a chi percepisce stipendi già consistenti. Basti considerare che nei ministeri, l’aumento sarà di 20,8 euro lordi al mese nella fascia retributiva più bassa mentre arriverà a 74 euro per la prima fascia, dove l’inflazione certamente incide molto di meno.TFA sostegno VIII ciclo

Occorre, inoltre, sottolineare come un rinnovo contrattuale costerebbe allo Stato circa 16 miliardi, risorse che, a tutti gli effetti, non è possibile stanziare. Alcuni contratti sono stati rinnovati, ma fanno riferimento al periodo 2019-21. Da gennaio 2022, come è noto, i dipendenti della Pubblica Amministrazione lavorano con un contratto che è già scaduto.

Bonus straordinario pari all’1,5 per cento dello stipendio

Il bonus straordinario, come detto, sarà pari all’1,5 per cento dello stipendio ed interesserà tutti i dipendenti pubblici, ovvero una platea di 3 milioni e 200 mila lavoratori. L’emolumento accessorio straordinario verrà spalmato su tredici mensilità: a conti fatti, il bonus sarà pari a 15 euro per un lavoratore che guadagna 1000 euro mentre sarà pari a 22,50 euro per chi, invece, ne percepisce 1500.

Cosa ha previsto la Legge di Bilancio

Secondo quanto si legge nelle relazione tecnica, è stato previsto ‘che, per il solo anno 2023, gli oneri posti a carico del bilancio statale per la contrattazione collettiva nazionale e per i miglioramenti economici del personale statale in regime di diritto pubblico sono incrementati di euro 1.000 milioni da destinare all’erogazione di un emolumento accessorio una tantum, da corrispondere per tredici mensilità, da determinarsi nella misura dell’1,5 per cento dello stipendio con effetti ai soli fini del trattamento di quiescenza e, pertanto, tale emolumento non è computabile agli effetti dell’indennità premio di fine servizio, dell’indennità sostitutiva di preavviso, del TFR nonché di quella prevista dall’art. 2122 del C.C.

L’importo comprende gli oneri riflessi a carico delle amministrazioni (contributi ai fini del trattamento di quiescenza e IRAP) e concorre a costituire l’importo complessivo massimo di cui all’articolo 21, comma 1-ter, lettera e), della legge 31 dicembre 2009, n. 196. Per il personale dipendente da amministrazioni, istituzioni ed enti pubblici diversi dall’amministrazione statale, gli oneri, da destinare alla medesima finalità e da determinare, sono posti a carico dei rispettivi bilanci ai sensi dell’articolo 48, comma 2, dello stesso decreto legislativo’.

La reazione dei sindacati

sindacati hanno alzato la voce. In una nota la segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti, e i segretari generali di Fp Cgil e Flc Cgil Serena Sorrentino e Francesco Sinopoli hanno scritto: ‘Dalle prime bozze della legge di Bilancio ciò che emerge con chiarezza è l’assenza dello stanziamento di risorse per i rinnovi contrattuali del triennio 2022-2024. Quello che emerge con nettezza è che questa Manovra prevede alcune indennità specifiche per poche categorie di personale dei servizi pubblici, personale che però è complessivamente rimosso dall’agenda delle priorità del governo Meloni. Questa non è una scelta condivisibile né giusta, non rinunceremo al ccnl, siamo pronti alla mobilitazione’.

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