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Il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, presenta le Linee Programmatiche. “Gli investimenti strutturali sono una necessità e un dovere per il futuro del Paese”

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ROMA. Diritto allo studio, orientamento e riduzione dei divari; riforma degli ordinamenti didattici, potenziamento dell’alta formazione artistica musicale e coreutica, più risorse per la ricerca, aumento dei dottorati di ricerca, Pnrr.

Corsi di Perfezionamento
Rivolti a docenti che intendono aggiornarsi e arricchire le proprie competenze.

Sono queste alcune delle priorità individuate dal Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, che ieri, 22 novembre, ha presentato al Parlamento le linee programmatiche del Ministero.

“Il futuro non è uno slogan, ma un insieme di politiche – ha detto il ministro Bernini -. Significa: agevole e diffuso accesso ai luoghi del sapere, risorse economiche, capitale umano in grado di trasmettere la conoscenza con chi deve poi tradurla in prodotti e servizi a beneficio della comunità. Il mio impegno è per la costruzione di un sistema dinamico e virtuoso tra formazione, ricerca, imprenditorialità e promozione culturale. Per rendere l’Italia un polo sempre più attrattivo a livello mondiale”.

Università
Università

Per garantire il diritto allo studio, ci sarà un aumento sia del valore che della platea delle borse di studio, nonché un incremento dei posti letto oltre i 100.000 nel 2026.

Attenzione all’orientamento, anche con l’obiettivo di ridurre il tasso di abbandono scolastico ancora troppo alto in Italia e favorire un rapido inserimento nel mondo del lavoro.
Si proseguirà con il completamento della riforma dei titoli di abilitazione, ma anche con la riforma degli ordinamenti didattici dei corsi di laurea, incrementando la flessibilità e le competenze multidisciplinari.

Sul fronte ricerca, il Ministero punterà all’aumento della mobilità di figure di alto profilo tra l’Università, infrastrutture di ricerca e aziende e all’immissione in ruolo dei candidati più meritevoli a un’età media più bassa. Per accrescere l’attrattività del nostro Paese, si punterà su procedure di chiamate dirette di ricercatori e sull’accoglimento di ricercatori dall’estero. Spazio anche all’incremento delle borse di studio per i dottorati e a tipologie di dottorato innovative. Attraverso i fondi del Pnrr sarà, poi, possibile creare un ecosistema nazionale della ricerca basato sulla capacità di fare rete tra università, enti e imprese. In questo nuovo ecosistema, saranno potenziati il Fondo Italiano per la Scienza e il Fondo Italiano per la Scienza Applicata.

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Per il rafforzamento del sistema universitario, l’obiettivo è aumentare il numero di docenti per studente attraverso il piano di reclutamento dei professori. Saranno poi finanziati 180 “Dipartimenti di eccellenza”, per oltre 1 miliardo.

Con la creazione dei Politecnici delle arti verrà consolidato il sistema dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), accanto all’impegno del Ministero per la piena applicazione della riforma del 1999.

È possibile consultare il testo integrale delle Linee Programmatiche al seguente link

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