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MINISTERO UNIVERSITA’ E RICERCA. Il Ministro dell’Università e della Ricerca all’Inaugurazione dell’anno accademico 2022-2023 dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata

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ROMA. Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha comunicato il 27 ottobre l’Intervento del Ministro Anna Maria Bernini :

Prova orale, preparati con noi
Preparazione prova orale concorso docenti TER

Ringrazio il Ministro Schillaci per questa presentazione,
saluto il decano Longo,
gli studenti e le studentesse,
il personale tecnico amministrativo
e mi congratulo con il professore Sangiovanni Vincentelli per il riconoscimento che gli sarà conferito quest’oggi.

Prima di tutto grazie! Grazie al Ministro Schillaci per questa straordinaria presentazione. Non posso fare altro che promettere di metterci tutta la forza che ho, per essere all’altezza di questa bellissima presentazione. Ringrazio il Rettore pro tempore, il professor Longo, vostro decano, il personale tecnico-amministrativo, studentesse, studenti. Grazie a tutti voi di essere qui.

Percorsi abilitanti 30 CFU
Attivato il II ciclo dei corsi 30 CFU

Il Ministro Schillaci ha ragione. Dirvi che sono felice di essere qui per la prima volta come Ministro dell’Università e della Ricerca sembra banale, ma è profondamente vero. Sono onorata di essere qui e mi congratulo con voi per questa straordinaria presentazione del vostro quarantesimo compleanno. Siete giovanissimi ma avete fatto tante cose.

‘Valorizzare le competenze’, questo ci diceva giustamente il Ministro Schillaci, ovviamente ascoltare gli studenti, a volte sono solo parole ma invece devono essere percorsi. Sostenere la tradizione dei saperi, e chi più e meglio di noi è caratterizzato dalla custodia della tradizione dei saperi. E permettetemi: è un privilegio doppio il fatto di poter avere qui davanti a me i Rettori. Grazie, per questo invito che mi ha consentito di essere con voi in questa giornata, avremo ovviamente modo di interagire, di interfacciarci, si lavorerà bene se si lavorerà insieme.

Oggi con voi festeggiamo i 40 anni dell’Università di Tor Vergata. Una comunità che alla nascita aveva 600 iscritti e che si è veramente consolidata, perché conta oggi più di 35 mila tra studenti e studentesse, ricercatori e ricercatrici. In questi 40 anni avete saputo distinguervi per la vostra ricerca di eccellenza e didattica innovativa. Questa Istituzione ha saputo conquistarsi uno spazio nelle classifiche dei migliori Atenei nazionali e sta crescendo velocemente nei ranking delle università straniere.

Le iniziative organizzate in queste giornate rappresentano la contemporaneità e la forte capacità di costruire percorsi di studio aderenti alle esigenze del presente dei suoi studenti: nei 18 dipartimenti delle 6 facoltà dell’Ateneo si discute e ci si confronta di neurofinanza, metaverso, agritech, medicina, chimica smart, clima, sostenibilità, ma anche di torri medioevali e di navi puniche.

Avete usato delle parole bellissime per raccontare queste celebrazioni: #coraggio, #tempestività, #innovazione, #coesione. Parole che sono percorsi, e sono tutti ingredienti fondamentali per creare la visione del futuro che il mondo accademico, della ricerca, dell’alta formazione, debbono contribuire a stimolare e a guidare.

Dobbiamo tutti avere il coraggio – e noi dobbiamo essere all’altezza di questo coraggio – di fare nuove scelte, per ridare agli studenti, a tutti gli studenti, la fiducia nel valore della conoscenza, in cui noi crediamo molto, ma è un credere che deve trasformarsi in azioni e soprattutto in percorsi di formazione. Dobbiamo agire in modo rapido perché i saperi devono essere sempre un passo avanti rispetto alle criticità dell’oggi e devono immaginare il domani che ci attende. La trasmissione della conoscenza è un lavoro di collaborazione tra Atenei, territori e comunità di persone, spinti dalla curiosità, dalla volontà di valorizzare il sapere ma anche dalla consapevolezza dei bisogni dei luoghi, delle persone e delle realtà in cui si vive.

Il ruolo dei docenti in questo percorso di scambio di saperi e di guida dei giovani è assolutamente centrale.

Lo studio, la costruzione di un futuro che li rispecchi è un diritto dei giovani e a noi il dovere di dar loro gli strumenti che possano aiutarli ad orientarsi in tempi così complicati, concorrendo a creare le condizioni per cui gli studi possano trovare una corrispondenza, un matching, nel mercato del lavoro.

Gli anni della formazione servono anche ad avere dubbi, ad imparare a fare delle domande, a farsi delle domande e a darsi delle risposte. Purtroppo, non esistono risposte semplici a domande difficili. Ma il nostro ruolo è anche quello di mettere in condizione chi si fa domande di trovare le giuste risposte. Io mi permetto di suggerire agli studenti di utilizzare questo periodo in cui dovete trovare ispirazione per fare quante più esperienze potete. Usate ogni iniziativa, borsa di studio, scambio, che gli atenei vi offrono – e che noi garantiremo come Ministero che vi siano messe sempre più a disposizione – per poter conoscere, ascoltare, per essere parte di una comunità più grande. Andate all’estero per poi tornare, per portare in Italia le suggestioni e le competenze che avete acquisito.

Per Sant’Agostino i tempi sono tre: presente del passato, presente del presente, presente del futuro. Il presente del passato, che è la storia; il presente del presente, che è la visione; il presente del futuro, che è l’attesa.

Voi vivete nel presente del presente. Vi state costruendo una visione e noi ci impegniamo a farlo con voi, ascoltandovi e ascoltando le comunità e i territori. La presidente von der Leyen nel discorso sullo stato dell’Unione di recente ha detto: “è arrivato il momento di iscrivere la solidarietà tra generazioni. I giovani condividono la passione per qualcosa di più grande. La loro è una generazione che non si limita a sognare ma agisce”.

E noi dobbiamo agire con voi, dando a voi giovani radici solide cui far riferimento, la capacità di credere nel futuro e la voglia di tornare.

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