Paternità, congedi parentali e legge 104, cosa è cambiato: le novità più rilevanti e le indicazioni dell’INPS.
Alcune novità importanti circa i congedi parentali, la paternità e la legge 104 sono state previste con l’approvazione definitiva del Dlgs 30 giugno 2022, n. 105. Il decreto si armonizza alla nuova disciplina europea sulla vita lavorativa e privata dei genitori e dei caregiver, anche al fine di raggiungere la parità di genere in ambito lavorativo e familiare. Quali sono queste novità?
Novità Legge 104, paternità e congedo parentale
Di seguito riassumiamo le nuove disposizioni in merito alla paternità e ai congedi parentali, che potrete approfondire nel messaggio INPS 3066 del 4 agosto 2022.
- Paternità: diventano strutturali i 10 giorni di paternità obbligatoria, coperti da una indennità pari al 100% della retribuzione; il diritto potrà essere esercitato dal padre lavoratore nell’arco temporale che va dai 2 mesi precedenti ai 5 successivi al parto, sia in caso di nascita che di morte perinatale del bambino. Spetta anche ai lavoratori del pubblico impiego, finora esclusi dalla misura.
- Congedo parentale: si allunga la durata temporale complessiva del congedo parentale indennizzato, che passa da 6 a 9 mesi, coperti con un’indennità pari al 30% della retribuzione. Ogni genitore potrà avere 3 mesi di congedo non trasferibile all’altro genitore, per un totale di 6 mesi, a cui si aggiunge un ulteriore periodo di 3 mesi, fruibile tra i genitori in alternativa tra loro. L’età del figlio per cui si potrà fruire del congedo sale a 12 anni.
Legge 104 e maternità
Le novità per la legge 104, spiegate nel messaggio INPS 3096 di agosto 2022.
- Legge 104/92: i permessi dal 13 agosto possono essere utilizzati da più caregiver per assistere un familiare in condizione di disabilità accertata; inoltre, c’è l’equiparazione ai coniugi di coloro che sono uniti civilmente e si introduce quella dei conviventi di fatto per la fruizione dei benefici della Legge 104/92. E’ previsto l’accesso allo smart working con priorità per i genitori, caregiver e persone con disabilità;
- la maternità a rischio è riconosciuta anche per le lavoratrici autonome.