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ANP. La scuola e il rapporto Save the Children 2022: Antonello Giannelli “Ora servono scelte dirompenti”.

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ROMA. La pubblicazione del Rapporto annuale 2022 di Save the Children “Alla ricerca del tempo perduto – Un’analisi delle disuguaglianze nell’offerta di tempi e spazi educativi nella scuola italiana” conferma, purtroppo, quanto l’ANP sostiene da tempo sullo stato della scuola italiana. E’ quanto ANP ha comunicato oggi, mercoledì 7 settembre 2022, dove si legge anche il commento
di Antonello Giannelli, Presidente ANP: “Nulla di nuovo, sembrerebbe. Ma le conclusioni del Rapporto evidenziano, sempre più, la drammaticità che caratterizza alcune questioni: la dispersione scolastica, i divari territoriali, la povertà educativa, le carenze infrastrutturali delle scuole. A questo vanno aggiunti gli effetti di una crisi che ha impoverito drasticamente interi territori e ampliato le sacche di povertà economica ed educativa”.
Prosegue Giannelli: “L’interconnessione tra questi elementi produce un corto circuito sociale ed economico. Troppi giovani non hanno competenze adeguate, non possono usufruire di agenzie formative diverse dalla scuola e sono privi di validi strumenti per orientarsi nel mondo del lavoro. Tutto questo determina condizioni di marginalità e di profonda insoddisfazione individuale oltre che influire  sulla partecipazione al mercato del lavoro, sulle possibilità di occupazione, sui redditi e sul prodotto interno lordo”.
Il Presidente dell’ANP propone: “Grazie al PNRR disponiamo di una irripetibile iniezione di risorse economiche e le scuole non possono permettersi di perdere questa opportunità. Occorre fare scelte dirompenti per riorganizzare la didattica rendendola motivante e attrattiva anche servendosi di strumenti innovativi e per rendere la scuola, soprattutto nei territori più deprivati, il punto di riferimento per i giovani e le loro famiglie ampliandone il tempo da dedicare alle attività scolastiche e a quelle extrascolastiche che, comunque, sono occasioni di crescita”.
Conclude Giannelli: “Il nuovo Parlamento e il prossimo Esecutivo dovranno farsi carico di scelte strategiche per la scuola e per il Paese: senza una coraggiosa assunzione di responsabilità, lo scenario futuro sarà inevitabilmente fosco”.

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