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Quarantena Covid, novità in arrivo con la prossima Circolare del Ministero della Salute

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Quarantena Covid, Circolare del Ministero della Salute in arrivo con importanti novità riguardanti l”isolamento domiciliare’

Quarantena Covid, tra gli impegni dell’ormai dimissionario governo Draghi c’è anche e soprattutto quello della lotta al Covid: nei prossimi giorni è attesa una nuova Circolare del Ministero della Salute che conterrà delle novità importanti per quanto riguarda il cosiddetto ‘isolamento domiciliare‘ dei soggetti positivi al Covid.

Quarantena Covid, Circolare Ministero della Salute in arrivo con novità su ‘isolamento domiciliare’

Attualmente, la normativa prevede che l’isolamento domiciliare per i positivi debba durare almeno sette giorni oltre a un tampone negativo per uscire dalla quarantena.

Come riporta il quotidiano economico ‘Il Sole 24 Ore’, il Ministero della Salute potrebbe allargare ulteriormente le maglie, introducendo una quarantena ‘light’ di cinque giorni se un soggetto non presenta sintomi da almeno 48 ore (con test negativo).

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Di fronte al boom di contagi con la variante Omicron 5 (i soggetti, però, risultano spesso asintomatici o con pochi sintomi) e soprattutto di fronte al dilagare del fenomeno dei cosiddetti “fantasmi” del Covid, rappresentati da quei soggetti che appurando la propria positività nelle mura domestiche con un tampone fai da te preferiscono evitare l’auto denuncia, sembrano maturi ormai i tempi per un allentamento deciso della misura.

La Circolare, contenente queste novità, come riporta ‘Il Sole 24 Ore’, è già pronta, ma il ministro della Salute Roberto Speranza ha sin qui mosso un freno in attesa di valutare l’impatto di questa quinta ondata che ha provocato, da un lato, un’esplosione di contagi ma dall’altro pochi pazienti gravi.

Anche i medici sono d’accordo: ‘Quello che vediamo è che in alcune persone la variante Omicron che circola non dà sintomatologia o dà una sintomatologia molto scarsa, e il paziente si negativizza anche in quinta giornata. Si può accettare. Naturalmente sarebbe utile che l’Istituto superiore di sanità facesse un approfondimento su questa questione’.

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