TORINO. Dalla Regione Piemonte è stato comunicato il 15 giugno che Anche quest’anno la Regione Piemonte finanzia con 540.000 euro i servizi scolastici nei territori montani. La Giunta, su proposta del vicepresidente ed assessore alla Montagna, ha approvato la delibera che conferisce agli uffici l’incarico di predisporre il bando per la concessione del contributo da assegnare alle Unioni Montane.
Il presidente afferma che si tratta di un’iniziativa che la Regione aveva già avviato negli scorsi anni e che si aggiunge al recente bando sulla residenzialità in montagna, che ha ottenuto un ottimo riscontro consentendo ad oltre 300 famiglie di trasferirsi in zone montane del Piemonte. Tutti segnali di una concreta attenzione alla montagna e alle necessità di chi vive in questi territori.
Il vicepresidente sottolinea che dal confronto con gli istituti scolastici e gli enti locali presenti sul territorio montano è emersa la necessità di salvaguardare la situazione esistente nelle scuole del primo ciclo, con particolare riguardo a quelle in maggior sofferenza per l’insufficienza di personale docente, e l’esigenza di valutare le realtà di pluriclasse in casi di particolare disagio. Si potrà così equiparare l’offerta formativa nei servizi scolastici montani a quella normalmente fornita sul resto del territorio.
L’assessore all’Istruzione sostiene che le previsioni demografiche anticipano uno scenario che con il calo delle nascite inciderà anche sulle realtà di montagna. Per contrastare questo fenomeno, fin da inizio mandato, sono stati stabiliti dei criteri per la definizione degli organici diversi e migliorativi rispetto a quelli nazionali, orientati all’ampliamento dell’offerta formativa, proprio in funzione della tutela delle piccole realtà di montagna per scongiurarne la chiusura. Tutto questo perché le scuole rappresentano il cuore pulsante di una comunità e garantirne il mantenimento è la dimostrazione tangibile di come questa Giunta sia attenta e fortemente orientata alla tutela delle realtà montane.
Il contributo erogato dalla Regione intende sostenere:
– le iniziative volte al mantenimento delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado ubicate in contesti montani di particolare marginalità che renderebbero disagevole la frequenza scolastica in caso di cessazione del servizio, per un importo massimo di 18.000 euro destinato alla copertura dei costi sostenuti per l’impiego di personale, che puà diventare 36.000 euro per le scuole primarie di primo grado con più di 10 alunni e con situazione di pluriclasse con più di tre gruppi classe;
– la razionalizzazione di particolari realtà di pluriclasse per un importo massimo di 5.000 euro per ciascuna iniziativa nella scuola primaria e di 8.000 per ciascuna iniziativa nella scuola secondaria di primo grado.
La delibera prevede inoltre che i programmi didattici presentati dalle Unioni montane, formulati in accordo con gli Istituti scolastici di riferimento, dovranno essere redatti sulla base del bando regionale tenendo conto di alcuni fattori: presenza in zona di altri istituti scolastici completi di servizi e dei tempi necessari per raggiungerli; garantire il diritto all’istruzione nelle situazioni di particolare criticità, ovviando al disagio degli alunni che in caso di cessazione del servizio sarebbero costretti a frequentare altre sedi scolastiche il cui raggiungimento risulterebbe problematico, con conseguente rischio di spopolamento dei paesi montani; situazioni di pluriclasse ove siano documentabili realtà di particolare disagio, dovute alla composizione delle stesse in rapporto alla dotazione di personale docente ed al tempo scuola proposto.