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MINISTERO UNIVERSITA’ RICERCA. Pubblicato il Focus sulla contribuzione studentesca negli atenei e negli istituti Afam. Il Report a cura dell’Ufficio statistico Mur si riferisce all’anno accademico 2020.2021

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ROMA. Il MIUR ha comunicato ieri, 9 giugno, che è stato pubblicato il focus “La contribuzione studentesca negli Atenei e negli istituti AFAM nell’anno accademico 2020-2021” realizzato dall’Ufficio statistico del Ministero dell’università e della ricerca.
La ricerca ha come base-dati l’Anagrafe Nazionale degli Studenti universitari, le rilevazioni della contribuzione studentesca negli atenei e negli Istituti dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) le cui banche dati sono consultabili nel portale degli open-data del Mur.
Il report mette in evidenza, in particolare, l’incidenza avuta sui dati della contribuzione studentesca dall’introduzione della “NO-TAX Area” con la legge 232/2016, e in vigore dall’anno accademico 2017/2018. Gli effetti dell’introduzione della legge di sei anni fa – specifica il lavoro – si confermano sostanziali in termini di agevolazioni totali dalle tasse per gli studenti in NO-TAX Area e aventi i requisiti di merito e di anno di iscrizione, mentre la graduazione delle tasse per gli studenti paganti sta subendo modifiche più lente nel tempo.
Per gli studenti iscritti ai corsi di laurea degli atenei statali la contribuzione media ha subito una diminuzione del 6,6% nell’ultimo triennio, una continua decrescita dovuta all’andamento dell’incidenza degli studenti esonerati dal pagamento delle tasse (da un iniziale limite della soglia Isee a 13.000 euro per l’esonero totale si è, attualmente, a 22.000 euro, con un regime di tassazione agevolato che arriva fino a 30.000 euro) e della conseguente diminuzione degli studenti paganti (-12,2% nel triennio).
Gli atenei non statali telematici e gli atenei non statali con modalità di erogazione della didattica convenzionale presentano invece entrambi un livello di contribuzione pro-capite in aumento sia con riferimento a tutti gli studenti iscritti che rispetto ai soli paganti. L’incremento maggiore si registra per la contribuzione media complessiva negli Atenei non statali telematici (+12,1%) mentre negli Atenei non statali convenzionali tale aumento è più moderato (+1,8%).
Negli atenei statali, nel 2020/2021 la percentuale di studenti esonerati totalmente ha raggiunto il 36,3% della popolazione iscritta, con un aumento percentuale del 32,3% nell’ultimo triennio.
Anche per gli studenti delle istituzioni AFAM statali nell’ultimo triennio la contribuzione media è, nell’insieme, in diminuzione (complessivamente -8,6%): come nel sistema universitario, la media rispetto a tutti gli studenti iscritti ha subito una diminuzione dovuta all’introduzione della NO-TAX Area e al conseguente aumento dell’incidenza degli studenti esonerati: nell’anno accademico 2020/2021 oltre un terzo degli studenti degli Istituti AFAM statali ha goduto dell’esonero totale dal contributo onnicomprensivo di iscrizione e frequenza.
La percentuale complessiva di studenti totalmente esonerati risulta in aumento nel triennio, per tutte le tipologie di istituto statali (+45%), con gli Istituti Superiori di studi Musicali e Coreutici che hanno registrato l’incremento più alto (+50,5%).
Anche la percentuale degli studenti che hanno una riduzione parziale delle tasse, oltre alla tassazione agevolata per livello ISEE, risulta in notevole aumento negli ultimi tre anni, durante i quali si è più che raddoppiata, raggiungendo il 12,4% degli studenti iscritti nel 2020/2021.

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