ROMA. Con la Biblioteca e Complesso Monumentale dei Girolamini di Napoli prosegue il racconto delle meraviglie del patrimonio librario italiano che ogni settimana accompagna i visitatori in un viaggio virtuale alla scoperta delle 46 biblioteche dello Stato grazie a una serie di reportage promossi sui canali social del Ministero della Cultura guidato da Dario Franceschini. Lo ha comunicato il Ministero della Cultura (MiC).
La Biblioteca fa parte del complesso monumentale dei Girolamini, edificato tra la fine del Cinquecento e la metà del Seicento. Attiva sin dall’apertura del complesso, la Biblioteca ospitò intellettuali come Giambattista Vico, a cui è stata dedicata l’antica Sala grande costruita tra il 1727 e il 1736, il vero e proprio punto gravitazionale di questo luogo dal momento che accoglie nelle sue scaffalature il fondo Valletta, il patrimonio librario più celebrato della Biblioteca. “Si tratta di un fondo legato ad un filosofo, avvocato e letterato del Settecento che aveva passato la sua vita ad inseguire un’idea di antico materializzatasi nel suo palazzo attraverso una raccolta vastissima fatta di libri, ma anche di statuaria antica, epigrafi e vasi. Un erudito settecentesco forse non ancora illuminista nel vero e proprio senso del termine, ma assolutamente interessante” racconta nel video la direttrice della Biblioteca, Antonella Cucciniello.
“Il valore di questa collezione fu correttamente colto dal filosofo Giovambattista Vico che pensò bene, alla morte di Giuseppe Valletta, di convincere i padri oratoriani della Biblioteca e Complesso Monumentale dei Girolamini ad acquistare questa collezione per evitare che l’insipienza degli eredi potesse portarla alla dispersione. Gli Oratoriani, o Girolamini, – prosegue la direttrice – abbracciarono questo progetto e non si limitarono ad acquistare tutta la collezione, ma decisero anche di farsi promotori di un’opera di vasto impegno rivisitando con una visione da architettura di interni tutto il grande salone che venne ripreso, ristrutturato e allestito in funzione della necessità di accogliere non solo il Fondo Valletta ma anche i libri che i Girolamini di Napoli avevano raccolto dal loro insediamento in città nel 1586”.
“Un altro punto focale, fortemente identitario è il fondo musicale che non può essere messo in subordine rispetto al materiale librario, perché stiamo parlando di una raccolta incredibile. Oggi – conclude la Cucciniello – la biblioteca è un grande febbrile cantiere all’interno del quale finalmente stiamo restituendo allo splendore che meritano ambientazioni e spazi storici che molto presto la comunità potrà ritrovare”. Entrato infatti a far parte del circuito degli Istituti autonomi del ministero della Cultura soltanto nel 2019, in realtà questo gioiello, che trova spazio proprio di fronte al Duomo, è tra le più antiche biblioteche di Napoli, e tra gli ambienti più di pregio del Complesso monumentale dei Girolamini.
Il documentario sulla Biblioteca e Complesso Monumentale dei Girolamini fa parte della serie di reportage promossi dal Ministero della Cultura e disponibili sui canali social istituzionali e sul profilo Instagram @bibliotecheditalia (https://www.instagram.com/p/CddXsoloqbX/)
Il prossimo appuntamento con una nuova Biblioteca sarà giovedì 19 maggio 2022. Manoscritti antichissimi, minuziose mappe geografiche, edizioni rare e preziose. E poi spartiti musicali, raccolte di incisioni, stampe e incunaboli. Ma anche gli oggetti amati dagli scrittori contemporanei, i quaderni, le lettere private e le dediche. Realizzato con l’agenzia di stampa DIRE, il progetto è un viaggio alla scoperta dei 46 Istituti statali italiani, scrigni di bellezza e custodi di un patrimonio documentario che ammonta a circa 40 milioni di esemplari: https://cultura.gov.it/bibliotecheditalia