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REGIONE LAZIO: 2,9 milioni di euro per servizi educativi per l’infanzia

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ROMA. Apertura di nuovi servizi educativi integrativi comunali; riqualificazione di edifici scolastici di proprietà pubblica; costruzione di nuove strutture pubbliche per realizzare “Poli per l’infanzia”; avvio di nuove Sezioni Primavera comunali. Queste alcune delle finalità da perseguire con gli oltre 2,9 milioni stanziati dalla Regione Lazio nell’ambito della programmazione delle risorse del Fondo nazionale per il sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita sino ai sei anni, per l’annualità 2021, che si vanno ad aggiungere alle precedenti risorse erogate, per un complessivo di 27 milioni.
“Già ad agosto 2021 siamo intervenuti con la prima quota di ripartizione delle disponibilità del Fondo nazionale – spiega l’assessore alle Politiche sociali, welfare, beni comuni e Asp Alessandra Troncarelli -. Con oltre 24 milioni abbiamo abbattuto i costi delle rette, aiutando le famiglie ad assicurare percorsi educativi di qualità ai loro figli; abbiamo investito sulla formazione continua del personale educativo e incentivato la riqualificazione degli edifici di proprietà pubblica destinati ai servizi di scuola dell’infanzia e asili nido. Oggi, con questi ulteriori 2,9 milioni, proseguiamo nella promozione, sul territorio regionale, di un sistema integrato di servizi educativi per la prima infanzia quantitativamente e qualitativamente omogeneo, in particolare, aumentando progressivamente il complessivo livello quantitativo”.
Con queste disponibilità la Regione Lazio vuole sostenere, nel primo biennio di attività, le spese di gestione dei Comuni, privi di servizi educativi comunali per la prima infanzia, che promuovano: la stipula di convenzioni con nidi privati e/o servizi integrativi; l’apertura di nuovi servizi integrativi comunali; l’avvio di nuove Sezioni Primavera comunali, ossia quei progetti educativi rivolti alle bambine e ai bambini di età compresa tra i 24 e i 36 mesi d’età per favorire un’effettiva continuità del percorso formativo; la stipula di convenzioni con nidi e/o servizi integrativi, con i Comuni limitrofi.
Allo stesso tempo, viene incentivata la riqualificazione degli edifici scolastici e la progettazione di “Poli per l’infanzia”, che accolgono in un unico plesso o edifici vicini più strutture di educazione e di istruzione per bambine e bambini fino a sei anni di età.
“Vogliamo supportare tutti quegli strumenti che concorrono a un’adeguata crescita educativa dei più piccoli, garantendo una formazione di qualità, pari opportunità di istruzione, una sana relazione tra bambine e bambini in modo da stimolare l’interazione e la condivisione -conclude l’assessore Troncarelli -. Inoltre, ribadiamo il nostro sostegno alle famiglie per stabilire un corretto equilibrio e bilanciamento tra la vita familiare e quella lavorativa, comportando una migliore organizzazione della routine quotidiana. Infine, attraverso l’incentivazione dei ‘Poli per l’infanzia’, puntiamo a consolidare il sistema integrato di educazione e istruzione dai primi mesi di vita fino al compimento dei sei anni di età e a favorire la continuità educativa dei più piccoli”.

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