I docenti perdenti posto potrebbero sfruttare l’essere sovrannumerari per migliorare la propria condizione lavorativa.
In questo periodo dell’anno scolastico, in ogni scuola si definisce con maggiore chiarezza la situazione che si prospetterà a settembre 2022: numero di alunni iscritti, quantità di classi che si formeranno, personale in organico. Considerato il calo demografico che caratterizza il nostro Paese, nei prossimi anni molti insegnanti risulteranno soprannumerari rispetto all’organico necessario: per i docenti perdenti posto, tuttavia, non sempre tale circostanza è totalmente negativa, poichè potrebbero trovarvi anche una possibilità da sfruttare.
Le domande che possono presentare i docenti perdenti posto
In queste settimane, molti insegnanti stanno ricevendo la notifica di essere in sovrannumero all’organico nella scuola in cui sono titolari. I docenti perdenti posto, di conseguenza, devono decidere se presentare apposita domanda o scegliere di essere trasferiti d’ufficio per il prossimo anno scolastico 2022/2023. Ricordiamo che l’istanza che l’interessato potrà produrre può essere condizionata o non condizionata: in entrambi i casi gli inseganti parteciperanno al movimento in base alle modalità e al punteggio previsti per i trasferimenti a domanda. Qualora avesse già presentato richiesta di mobilità e/o di passaggio, la nuova richiesta annullerebbe la precedente.
Con la domanda condizionata, il docente parteciperà ai movimenti solo se nella scuola di titolarità non si liberino posti in organico a seguito di sopraggiunte disponibilità: nel caso opposto potrà permanervi. Presentando domanda non condizionata, invece, l’interessato parteciperà ai trasferimenti anche se nella scuola di precedente titolarità si determini una nuova disponibilità di posto. In questa ultima circostanza, il trasferimento dei docenti perdenti posto si effettua contestualmente a tutti gli altri movimenti a domanda, con il punteggio spettante e senza alcuna precedenza.
Caso in cui l’essere perdente posto può costituire una possibilità
Tuttavia, non sempre e non necessariamente i docenti perdenti posto subiscono un danno nell’essere sovrannumerari: quando, infatti, già hanno presentato domanda di mobilità perché intenzionati a trasferirsi in scuole più vicine al luogo di residenza o per migliorare la propria condizione lavorativa, questa situazione potrebbe in effetti tramutarsi in una possibilità.
Se certi che nella scuola in cui attualmente lavorano non sia possibile il sopraggiungere di nuove disponibilità di organico, dovrebbero condizionare la domanda: dovrebbero pertanto rispondere “No” al quesito “Il docente soprannumerario intende comunque partecipare al movimento a domanda?”. In questo caso, infatti, avrebbero la precedenza sugli altri movimenti: come prima preferenza occorre necessariamente inserire la scuola in cui si è perdenti posto, ma successivamente le scuole in cui si desidera arrivare, anche appartenenti a comuni diversi da quello in cui si è titolari.
Non subentrando posti in organico per rientrare nella scuola di precedente titolarità, i docenti avrebbero maggiori possibilità per arrivare nella scuola che desiderano, poiché come detto, usufruirebbero della precedenza rispetto alla mobilità ordinaria. Solo se in seguito presenteranno apposita domanda, nell’arco degli otto anni, potranno ritornare nella scuola di vecchia titolarità; in caso contrario, resterebbero titolari sul nuovo posto acquisito.
da scuolainforma