Si è svolto oggi il previsto incontro tra il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e i rappresentati delle organizzazioni sindacali per discutere della riforma del reclutamento del personale docente, uno dei punti previsti dal PNRR.
Di seguito i tratti essenziali della bozza.
Per l’accesso al ruolo sono previsti 3 percorsi:
- Il percorso a regime che prevede di conseguire già durante il percorso di laurea (3+2 oppure a ciclo unico) i 60 CFU necessari per conseguire l’abilitazione, di cui una parte di tirocinio diretto svolto nelle scuole. Tale percorso sarà organizzato dagli atenei attraverso i centri universitari di formazione iniziale e in stretta relazione con il sistema scolastico. Al termine del percorso d’istruzione, ai fini del conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento, è prevista una prova finale comprendente la lezione simulata.
- Solo fino al 31 dicembre 2024, sarà possibile accedere ai concorsi anche avendo conseguito, durante il percorso di laurea, almeno 30 CFU (di cui almeno 15 di tirocinio).
In questo caso, dopo il superamento del concorso e nel primo anno di immissione in servizio, i docenti sottoscriveranno un contratto a tempo determinato e in part time e dovranno integrare la formazione iniziale (per la restante parte dei 60 CFU richiesti) e superare la prova finale necessaria per l’abilitazione. - I precari storici (cioè docenti con 3 annualità di servizio svolti negli ultimi 5 anni) potranno accedere al concorso senza possedere ulteriori crediti e senza abilitazione. Nel caso del superamento del concorso dovranno acquisire almeno 30 crediti formativi universitari o accademici del percorso universitario di formazione. Con il superamento della prova finale del percorso universitario di formazione iniziale i docenti tirocinanti conseguiranno l’abilitazione all’insegnamento.
Per un approfondimento si veda anche questo articolo.