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MINISTERO UNIVERSITA’ E RICERCA. PNRR: Chiuse le candidature per progetti di ricerca da 4,48 miliardi di euro. Numerose le proposte provenienti dal Mezzogiorno.

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ROMA. Il MUR ha comunicato oggi pomeriggio, lunedì 14 marzo,  che si sono chiusi tutti i termini per la presentazione delle candidature riferite alle quattro diverse manifestazioni di interesse bandite a fine 2021 dal ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) dedicate al finanziamento, con 4,48 miliardi di euro disponibili, di grandi progettualità per la ricerca di filiera.
Rispetto al bando per la creazione di 5 Centri nazionali dedicati alla ricerca di frontiera relativa a cinque specifiche tematiche (Simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni; Agritech; Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA; Mobilità sostenibile e Bio-diversità) sono arrivate 5 proposte per un totale di finanziamento richiesto superiore ai 2 miliardi di euro, a fronte di una disponibilità del bando di 1,6 miliardi.
Dei 2 miliardi richiesti, la previsione di costi localizzata nelle regioni del Mezzogiorno è superiore a 870 milioni di euro, il 43% circa del totale.
In merito, poi, alla manifestazione di interesse per la creazione di Ecosistemi dell’innovazione a livello territoriale, regionale o sovraregionale, sono pervenute 15 candidature per un totale di finanziamento richiesto di circa 1,9 miliardi di euro, a fronte di 1,3 miliardi di euro disponibili. Delle 15 proposte, di cui ne verranno finanziate 12, 6 sono nelle regioni del Sud Italia.
Sono stati, infine, due i bandi per le infrastrutture.

Rispetto al primo, con 1,08 miliardi di euro a disposizione per finanziare almeno 20 Infrastrutture di ricerca, sono arrivate 39 proposte per un totale di oltre 1,8 miliardi di euro richiesti di cui il 49% concentrato nelle regioni del Mezzogiorno.
Rispetto al secondo, con 500 milioni di euro disponibili per finanziare almeno 10 Infrastrutture tecnologiche di innovazione, sono state presentate 25 proposte progettuali di cui 17 per creazione di nuove infrastrutture e 8 per ammodernamento. Complessivamente le proposte progettuali prevedono costi per oltre 700 milioni di euro.
«Con questi bandi stiamo facendo una grande scommessa sul futuro dell’Italia» ha detto il ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa. «Il sistema della ricerca pubblica e privata ha risposto ai bandi in maniera responsabile ed estremamente propositiva. Il coinvolgimento ha riguardato tutto il territorio nazionale; l’attenzione specifica al Mezzogiorno ha avuto un positivo riscontro, in una partecipazione che per tutti i bandi ha superato il 40% del totale delle proposte. Ora tutte queste dovranno essere valutate sul fronte scientifico da esperti internazionali, anche questo un elemento di novità. Sarà una fase selettiva basata sul merito delle proposte, dalla qualità scientifica alla sostenibilità a lungo termine: per le Infrastrutture, dove ne dovremo selezionare circa 30, abbiamo in tutto 64 proposte, mentre per i Centri Nazionali e gli Ecosistemi dell’innovazione la competizione tra le progettualità sarà elevata in merito all’entità del finanziamento che verrà concesso a ciascun progetto. Tutte ottime premesse per lo sviluppo del sistema della ricerca e dell’innovazione nel nostro Paese».
«La qualificata e consistente partecipazione del Sud a tutti i bandi, compresi i più complessi, contribuisce a smentire lo stereotipo di un Mezzogiorno apatico e arretrato» osserva il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna. «Le strutture universitarie del Sud hanno voglia e capacità di mettersi in gioco: possono davvero essere il traino di una nuova stagione di crescita. Sono particolarmente soddisfatta della partecipazione al bando per gli Ecosistemi dell’Innovazione, centri che terranno insieme ricerca, impresa e recupero di aree marginali, associando sviluppo e valore sociale».
Per definire i progetti finanziabili tra quelli proposti, dopo l’istruttoria formale-amministrativa da parte del ministero, è prevista una fase di valutazione tecnico-scientifica, condotta da diversi Panel composti da esperti tecnico-scientifici internazionali, seguita, per i progetti valutati positivamente, dalla fase di negoziazione al termine della quale, entro la fine di giugno 2022, verranno sottoscritti i singoli accordi.

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