da Il Sole 24 Ore Nuova selezione Stem per 1.685 docenti che si aggiunge al concorso ordinario per medie e superiori in partenza il 14 marzo. Entro giugno lo straordinario per 50mila precari
di Eugenio Bruno e Claudio Tucci
Gira e rigira anche a settembre 2022 potremmo trovarci a fare i conti con il consueto problema delle troppe “cattedre vuote”. Non sono bastate infatti le sette differenti strade messe in campo la scorsa estate dal governo Draghi per scalfire uno dei nodi storici della scuola italiana. Su circa 112mila posti da coprire le assunzioni ne hanno riempiti meno di 60mila, lasciando quindi scoperti gli altri 50mila. Ai quali vanno aggiunti quasi 30mila pensionamenti che scatteranno dopo il 31 agosto. Sulla carta, dunque, ci sono circa 80mila caselle da coprire in vista del prossimo anno scolastico. In attesa che la promessa fatta da Patrizio Bianchi di selezioni annuali e sui posti effettivamente liberi e disponibili si traduca in realtà, e inizi a entrare a regime, le speranze di colmare i vuoti sono affidate alla corposa tornata di concorsi già partite o in procinto di partire.
I concorsi già partiti
Il punto è che l’avvio della nuova tornata di concorsi, a oggi, rischia di non essere sufficiente a risolvere il problema delle cattedre scoperte. L’antipasto lo abbiamo visto la scorsa estate con la selezione Stem: su 6.129 posti a disposizione a medie e superiori i vincitori sono stati poco più di 3mila, quindi circa 1 su 2, complice il ritorno a selezioni vere e proprie (seppur con modalità semplificate sulla falsariga delle indicazioni fornite per tutta la Pa da Renato Brunetta) e una preparazione dei candidati ritenuta dalle commissioni piuttosto inadeguata. Non a caso il ministero dell’Istruzione ha appena bandito una nuova procedura Stem per 1.685 cattedre (domande entro il 16 marzo) anche per dare una sorta di “seconda chance” ai candidati che non hanno superato il primo tentativo.