ROMA. L’Anp ha segnalato che sulla “Costituzione del FUN 2019/2020” c’è una “informativa del Ministero dell’Istruzione“. II Fondo unico nazionale (Fun) per il finanziamento delle retribuzioni di posizione e di risultato, di cui all’articolo 4 del Ccnl. – Area V della dirigenza – del 15 luglio 2010, biennio economico 2008-2009, è incrementato di 20 milioni di euro a decorrere dall’anno 2022, al lordo degli oneri a carico dello Stato.
A tal proposito, l’ANP fa sapere che “ha partecipato lunedì 28 febbraio ad un incontro promosso dal Ministero dell’Istruzione durante il quale è stata resa l’informativa in merito alla costituzione del FUN 2019/2020.
Il Capo Dipartimento Jacopo Greco ha comunicato che il decreto di costituzione del FUN 2019/2020, già trasmesso all’UCB-MEF, è stato restituito dall’organo di controllo con un rilievo di natura formale che non ne ha consentito la certificazione. In considerazione del rilievo, il Ministero dell’istruzione è intervenuto sul decreto e lo ha trasmesso nuovamente all’UCB. Il FUN 2019/2020, quindi, dovrebbe essere certificato entro la metà di marzo.
Il Ministero provvederà a trasmettere celermente all’UCB sia il decreto di costituzione del FUN 2020/2021 (che dovrebbe consistere in 322.212.772,71 euro L.S.) sia quello relativo al FUN 2021/2022: con tale tempistica si mira ad avviare prima possibile le contrattazioni integrative regionali 2019/2020, 2020/2021 e 2021/2022 e ad allineare anno scolastico e FUN nel 2022/2023.
Per quanto riguarda i CIR 2018/2019, l’Amministrazione ha riferito che le contrattazioni risultano chiuse in quasi tutte le regioni.
L’ANP ha ribadito la necessità di costituire e, soprattutto, di certificare il FUN anche per gli anni 2020/2021 e 2021/2022 nei tempi più brevi. Bisogna assolutamente risolvere – una volta per tutte – la questione dell’ultrattività dei contratti integrativi regionali, che determina il rischio di restituzioni, ed evitare l’incertezza che ne deriva sull’entità delle retribuzioni. Tale problematica si presenta con ancor maggior urgenza in riferimento all’adozione dei criteri di pesatura delle posizioni dirigenziali (le fasce) a livello nazionale prevista a partire dall’a.s. 2022/2023.
Abbiamo, inoltre, sollecitato l’intervento del Ministero per sbloccare la situazione del CIR 2018/2019 in alcune regioni: in Umbria, ad esempio, la contrattazione non è stata ancora avviata e in Calabria la negoziazione si è interrotta a causa di un discutibile rilievo dell’UCB.
L’ANP ha sottolineato che la nota ministeriale del 16/12/2021, n. 29320 non ha prodotto ad oggi effetti nella quasi totalità dei casi. Con tale nota, infatti, il Ministero ha inteso affrontare la questione della mancata corresponsione della quota di retribuzione di posizione parte variabile ai colleghi entrati in servizio in alcune regioni a partire dal 1° settembre 2019, invitando gli USR interessati ad attribuire almeno la retribuzione di posizione di parte variabile corrispondente al valore della fascia di complessità più bassa a titolo di acconto. Abbiamo, pertanto, sollecitato un intervento più deciso da parte dell’Amministrazione centrale: si tratta di risolvere una situazione assolutamente inaccettabile che, oltre ad aver già determinato contenzioso e pronunciamenti giudiziali favorevoli ai colleghi, pesa in modo particolare sui dirigenti in servizio in regioni non di residenza per i quali continuiamo a chiedere una soluzione non più differibile.
L’Amministrazione si è riservata di approfondire quanto da noi segnalato e di intervenire conseguentemente, dandocene riscontro nel corso di un incontro che sarà promosso a breve.
L’ANP terrà tempestivamente informati i colleghi sul punto.”