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Scuola: è il momento di guardare avanti. Il documento approvato all’unanimità dal Consiglio Nazionale ANP, riunitosi a Roma nei giorni 12 e 13 febbraio 2022

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ROMA. “Il Consiglio nazionale dell’ANP ritiene che l’andamento attuale della pandemia imponga due riflessioni prioritarie”. Lo ha comunicato il 13 febbraio, precisando che “la prima è finalizzata ad accompagnare alla conclusione questo anno scolastico e a delineare un sommario bilancio del periodo che abbiamo vissuto a partire dal marzo del 2020.  La seconda guarda oltre il termine del corrente anno scolastico. Se vogliamo davvero che il prossimo apra una stagione nuova per la scuola italiana, è da oggi che dobbiamo affrontare seriamente le criticità preesistenti alla pandemia ma da questa accentuate.  Sul primo punto va detto che la scuola, nel suo complesso, ha sostenuto a testa alta l’impatto della crisi pandemica, anche se è stata spesso costretta a sobbarcarsi adempimenti spettanti ad altri soggetti; anche se è stata chiamata ad applicare misure – talora molto poco attuabili – adottate da un decisore politico che si è rivelato distante dalla scuola reale e non sempre consapevole del suo effettivo funzionamento; anche se la sua funzione sociale è stata fortemente ridisegnata dagli eventi. La scuola ha tenuto, nonostante le inefficacie e le disarmonie del sistema Paese, unicamente grazie all’abnegazione e al senso delle istituzioni dei suoi lavoratori: dirigenti scolastici, docenti, personale ATA. Per i sacrifici fatti, queste persone meritano oggi non solo la riconoscenza della collettività ma, soprattutto, migliori condizioni di lavoro e trattamenti retributivi armonizzati con quelli delle analoghe figure professionali. Quanto alla seconda riflessione, le criticità che da sempre impediscono al sistema scolastico di migliorare costituiscono dei nodi che devono essere definitivamente sciolti. Il Consiglio nazionale dell’ANP ritiene che si debbano affrontare subito, con rinnovato senso di responsabilità, le questioni decisive perché la scuola di domani sappia navigare in mare aperto e possa affrontare, equipaggiata con gli strumenti necessari, anche le correnti più avverse. Gli organici, già in tempi di ordinaria amministrazione, risultavano inadeguati nella consistenza e, talora, privi di idonee competenze. La governance delle istituzioni scolastiche è viziata da anacronismi e nostalgie preautonomistiche risalenti a quasi mezzo secolo addietro: vanno eliminate tutte le indebite interferenze tra le competenze dirigenziali e quelle collegiali. Il middle management nella scuola esiste già di fatto ed è prezioso ma non è contrattualmente riconosciuto. Il salario accessorio deve essere non solo incrementato, ma effettivamente finalizzato per compensare chi lavora di più e, soprattutto, chi lavora meglio. La formazione del personale non può ridursi a un “pacchetto di ore”, da consumare col minor fastidio possibile. Il contratto di chi lavora a scuola non può essere il fanalino di coda della tornata negoziale. Gli edifici scolastici non possono essere, come spesso accade, luoghi fatiscenti e poco stimolanti. Occorre ribaltare la realtà di una didattica obsoleta intervenendo in chiave innovativa su ordinamenti e offerta formativa. Sono necessarie clausole contrattuali che esprimano la significativa differenza tra la dirigenza pubblica ordinaria e quella della scuola che comporta un enorme carico aggiuntivo di incombenze. È decisivo che i dirigenti scolastici siano presenti ai tavoli in cui si prendono decisioni e siano ascoltati: non vogliamo cogestire, ma contribuire all’efficacia e all’attuabilità dei provvedimenti. Per superare questa serie di criticità occorre certamente investire risorse ma anche riconoscere che esse, da sole, non sono sufficienti. Se si vuole che il Paese riparta dalla scuola, si devono prendere in considerazione proposte coraggiose e adottare scelte indifferibili. Il Consiglio nazionale dell’ANP, anche in considerazione delle opportunità offerte dal PNRR, chiede che si introducano con rapidità quelle modifiche strutturali che, se accompagnate da maggiori risorse strumentali e finanziarie, potranno conferire centralità effettiva alla scuola. Dal modo in cui essa occuperà questo centro dipende il futuro di tutti. Dopo ciò che i lavoratori della scuola hanno dimostrato durante questi due anni in termini di impegno, energia, professionalità e senso dello Stato, nessuno pensi di tornare indietro. La scuola reale guarda avanti.   Il Consiglio nazionale dell’ANP, pertanto, dà mandato al Presidente nazionale di avviare una nuova fase di confronto con il Ministero e con le forze politiche per chiedere un celere e significativo miglioramento delle condizioni di lavoro e per rafforzare l’autonomia scolastica.”

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