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MUR. Accesso programmato Medicina: votata la risoluzione alla Camera. Ministro Messa: tracciamo un percorso concreto per dare più possibilità ai giovani

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ROMA. Il ministero dell’Università e della Ricerca ha comunicato oggi, martedì 15 febbraio, che la Commissione VII (Cultura, scienza, istruzione) della Camera ha approvato all’unanimità la risoluzione presentata dall’onorevole Manuel Tuzi in merito all’accesso programmato ai corsi universitari.
«La votazione di oggi certifica la volontà congiunta di Governo e Parlamento di lavorare per dare sempre più possibilità ai giovani e rispondere alle loro sollecitazioni» ha detto il ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa.
«Ora, come ministero, emaneremo un decreto nel quale daremo concretezza ai principi che abbiamo condiviso. Le prove per l’accesso programmato ai corsi di medicina e chirurgia nel 2022 saranno molto simili rispetto al passato: la modalità di esecuzione resta la stessa con una giornata unica in tutta Italia e con la prova in presenza e su carta, mentre interveniamo sulle domande, con meno cultura generale e più parte tecnica. Inoltre, per garantire a tutti pari opportunità, metteremo a disposizione gratuitamente materiale per la preparazione».
«Dal prossimo anno, invece, l’accesso programmato per medicina e chirurgia diventa un percorso: ci saranno investimenti per l’orientamento e la preparazione sin dalle superiori e al posto del “quizzone” ci sarà un test di orientamento e ingresso che potrà essere ripetuto. Continuerà a esserci una data nazionale stabilita dal ministero ma sarà quella in cui tutti i candidati dovranno inserire a sistema il punteggio migliore conseguito nei test partendo dai quali verrà costruita la graduatoria nazionale».
«Sono tutte misure per costruire un percorso di preparazione per tutti: con il coinvolgimento degli atenei ci saranno corsi di formazione gratuiti e avremo test attitudinali che i ragazzi potranno svolgere per auto-valutarsi. Vogliamo sostenere i sogni dei giovani e consentire loro di fare scelte consapevoli» ha concluso il ministro.

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