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Esami di Stato: anche il CSPI boccia la seconda prova. Il Ministro consideri il parere del Consiglio e ascolti gli studenti

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Roma, 8 febbraio – Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione si è espresso nella sua ultima seduta per esami di stato nelle scuole secondarie che siano coerenti con i percorsi didattici degli alunni fortemente segnati dalle difficoltà della pandemia. In modo particolare ha richiamato l’attenzione sulla problematicità di una seconda prova scritta di indirizzo alle superiori che, proprio perché proposta in sede di istituto, rischia di non mantenere le caratteristiche nazionali e può dunque essere sostituita da un colloquio ritagliato sui veri contenuti svoltinelle scuole, peraltro in maniera disomogenea fra territorio e territorio, a seconda dell’andamento della pandemia. Analoghe considerazioni il CSPI ha fatto per le prove della scuola secondaria di primo grado, che, unificate in un unico colloquio sulla base di un elaborato scritto, come è già avvenuto, rispondono meglio alle criticità conosciute dal percorso scolastico degli alunni.

Crediamo che il Ministro dell’Istruzione, non possa restare indifferente di fronte alla pronuncia del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione e di fronte a quanto nelle settimane scorse hanno chiesto nelle piazze le studentesse e gli studenti.

Non si tratta di una contrapposizione fra rigore e lassismo, si tratta di fare le scelte giuste in una situazione complicata, partendo da una ponderata considerazione di ciò che è accaduto in questo triennio circa la regolarità degli studi e le accidentate vicende che hanno tormentato gli studi dei nostri ragazzi.

Il Ministro tenga conto della realtà che si muove nel Paese e delle istituzioni come il CSPI, e riveda nella giusta direzione le posizioni che finora hanno mostrato di non coincidere con il vero sentire del mondo della scuola.

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