ROMA. «Abbiamo bisogno di una valorizzazione complessiva dei nostri laureati, anche se le donne pagano più degli uomini. Dobbiamo fare in modo che la loro occupazione sia consona e congrua con il livello e la tipologia di studi fatti resta un punto nodale nel nostro Paese. Questo determinerà anche la voglia dei nostri giovani di iscriversi all’università». Così il ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, intervenendo alla presentazione del rapporto di AlmaLaurea “Laureate e laureati: scelte, esperienze e realizzazioni professionali”.
«Serve una rivoluzione culturale che porti a una consapevolezza e a una sensibilità maggiore, diversa e più incisiva del nostro Paese. Le università in questo hanno un ruolo e una responsabilità molto radicata. Lo possono fare con molti strumenti, con public engagement, l’orientamento, con il far diventare gli studenti e le studentesse sempre più protagonisti. Vorrei che le università diventassero un modello: non basta fermarci a scrivere i bilanci di genere, ma dobbiamo seguirli in modo attento, serve attuarli realmente, serve una costante valutazione dell’impatto per verificare realmente quanto ogni anno riusciamo a spostarci verso una vera e propria inclusione di pari opportunità per tutti» ha sottolineato il ministro.
«Poi ci sono diversi provvedimenti di supporto a questo movimento culturale che va creato. Nel recente decreto che aumenta complessivamente il valore delle borse di studio e nel quale abbiamo cercato di ampliare la platea dei beneficiari, abbiamo previsto incentivi per le ragazze a iscriversi alle lauree STEM e per la mobilità, con un aumento delle borse soprattutto per i fuori sede. Per loro stiamo creando anche più residenze e continueremo a lavorare anche sulla no tax area. Dobbiamo creare le condizioni e incentivare ragazze e ragazzi a scegliere il loro futuro in un modo quanto più possibile indipendente dalle condizioni economiche di partenza».
A questo link è possibile consultare e scaricare l’intera documentazione del Rapporto di AlmaLaurea.