Il mondo studentesco universitario non dovrebbe, almeno per ora, essere interessato dall’obbligo vaccinale.
Le maglie dell’obbligo vaccinale, negli ultimi mesi, sono state sempre più ristrette: dapprima hanno riguardato alcune categorie lavorative (dai sanitari al personale scolastico), per poi passare ad una specifica fascia d’età: gli over 50. Non mancano, però, voci circa un possibile ampliamento dello stesso obbligo agli studenti universitari.
A tal proposito, è intervenuta la ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, intervistata qualche giorno fa da Money.it.
Università, lezioni in presenza da marzo 2022
Ciò su cui la ministra Messa ha voluto porre l’attenzione è la necessità di un ritorno nelle aule per lo svolgimento della didattica universitaria, nonostante la buona organizzazione che le varie università italiane hanno dimostrato di saper approntare nell’ultimo anno per quanto riguarda la Dad
La stessa, infatti, ha voluto rassicurare studenti e docenti, precisando che, da marzo 2022, se la situazione pandemica lo permetterà, le lezioni potranno ricominciare a svolgersi totalmente in presenza.
La questione dell’obbligo vaccinale
Con riferimento all’estensione dell’obbligo vaccinale agli studenti universitari Maria Cristina Messa non si è espressa esplicitamente, se non affermando che gli studenti hanno dato prova di grande responsabilità aderendo in una percentuale elevata alla campagna vaccinale.
La ministra, poi, ha posto l’accento su un eventuale ampliamento della platea obbligata al vaccino che ricomprenda non necessariamente solo gli studenti universitari o singole categorie ma tutta la popolazione italiana indistintamente.
da scuolainforma