PALERMO – L’ordinanza del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, sui collegamenti marittimi in Sicilia abroga, da domani, anche l’articolo 2 dell’ordinanza del 7 gennaio scorso che concedeva ai sindaci di comuni in zona arancione la possibilità di chiudere le scuole con didattica in presenza e attivare la Dad.
Cambio di rotta
Diversi sindaci anche di città capoluogo avevano chiuso le scuole provocando ricorsi e decisioni del Tar che aveva ordinato la riapertura degli istituti. La norma nazionale concede deroghe per la presenza a scuola solo ai comuni in zona rossa. L’articolo 2 della precedente ordinanza di Musumeci diceva che nei territori dichiarati zona rossa o arancione e in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta al rischio estremamente elevato di diffusione del Covid-19, previo parere dell’Asp, il sindaco può adottare provvedimenti di sospensione totale o parziale delle attività didattiche con conseguente adozione della Dad
Sindaco di Salemi: “Musumeci in confusione”
Tra i primi Comuni a correre ai ripari c’è Salemi, zona arancione, in provincia di Trapani. Il sindaco, Domenico Venuti, ha revocato l’ordinanza di chiusura delle scuole. Duro il suo commento contro il governatore “Ancora una volta i sindaci sono costretti a nuovi provvedimenti per via di un pasticcio giuridico creato da chi, invece, dovrebbe governare la Sicilia senza cedere alle pressioni della piazza – afferma -. Musumeci prima ha aperto le maglie della Dad anche in zona arancione, costringendo di fatto i sindaci a chiudere le scuole perché pressati anche dai pareri delle Asp, e adesso torna sui suoi passi adeguandosi alla normativa nazionale che prevede la sospensione solo in zona rossa. Un comportamento assurdo da parte di un governatore in totale stato di confusione. Alla luce di questa nuova ordinanza non è dunque possibile chiudere le scuole in zona arancione, tuttavia restiamo vigili sull’andamento epidemiologico nell’assoluto interesse dei nostri ragazzi”.
Riaprono le scuole anche a Trapani. Ad annunciarlo è il sindaco, Giacomo Tranchida: “Pur rimanendo in zona arancione, Trapani e con essa tutti i comuni siciliani si vedono costretti a riaprire le scuole alla luce della nuova Ordinanza Regionale con la quale il Presidente Musumeci ha, di fatto, revocato quanto sancito sino ad ora – afferma Tranchida – riportando tutti gli studenti nelle scuole sin da domani. Nessuno screening sulla popolazione scolastica è stato effettuato dall’Asp, non abbiamo notizie in merito all’avvenuto rientro dei numerosi docenti e personale ATA a casa a causa della positività al Covid ma la Regione Siciliana, ultima in Italia per numero di vaccinazioni, ha stabilito che da domani si torna in classe. Ho comunque sentito il direttore del Dipartimento di Prevenzione Asp che, quanto meno, conferma il lieve calo nella curva dei contagi. Ho pertanto adottato una nuova Ordinanza con la quale confermiamo in blocco tutte le misure di sicurezza generali già previste nel precedente provvedimento e riapriamo in presenza, non senza timori, tutte le scuole. Non a caso, però, ho condizionato detta parziale revoca al costante monitoraggio dell’Asp affinché ci informi tempestivamente circa i pericoli del contagio e la necessità di un eventuale inasprimento delle misure di prevenzione, anche in ambito scolastico”. IN serata stessa decisione viene adottata anche dal sindaco di Marsala Massimo Grillo.
Si riapre anche ad Erice
Istituti aperti da domani anche ad Erice e Petrosino: “È stato proprio quell’articolo, oggi abrogato, a determinare il caos a cui abbiamo assistito e le varie ordinanze emesse dai sindaci siciliani, tra mille perplessità, come quelle che ho sempre nutrito: su tutte il fatto che non ritenevo corretto il solo sacrificio della didattica quando altre attività extrascolastiche, invece, non hanno subito altre penalizzazioni – commenta la sindaca di Erice Daniela Toscano -. Pertanto, non essendoci più il presupposto normativo, l’ordinanza del nostro Comune è revocata a partire da domani. Tuttavia bisogna continuare a restare vigili, a rispettare le regole (uso della mascherina, distanziamento sociale, lavaggio frequente delle mani) e, soprattutto, ad aderire senza timori alla vaccinazione, al fine di salvaguardare la salute di tutti noi e di ritornare alle nostre vite”.