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MIT. Il MOSE entra all’Università: firmato il protocollo d’intesa con gli atenei veneziani

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VENEZIA. Promuovere e divulgare la conoscenza del sistema MoSE tra gli studenti universitari è l’obiettivo di un progetto didattico che prevede lo studio approfondito della più grande opera ingegneristica italiana, il Modulo Sperimentale Elettromeccanico, realizzata per difendere la città di Venezia e il territorio lagunare dal fenomeno dell’acqua alta.
Con il protocollo d’intesa siglato oggi (mercoledì 19 gennaio) dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, dal Commissario Straordinario per il MoSE, dal Commissario Liquidatore del Consorzio Venezia Nuova, dall’Università Ca’ Foscari Venezia e dall’Università Iuav di Venezia si intende avviare una collaborazione per aumentare la consapevolezza delle problematiche connesse alla protezione dell’ambiente e dei fragili ecosistemi dell’area e alla lotta contro la crisi climatica, individuando una strategia di formazione innovativa che possa incidere positivamente sullo sviluppo sostenibile del pianeta.
Durante l’incontro di oggi, si è deciso anche che, del programma di avviamento dell’opera, faranno parte progetti di ricerca condivisi con le università finalizzati a valutare gli impatti sulla laguna e sul suo ecosistema.
“Si tratta di un progetto innovativo per la conoscenza di un sistema ingegneristico ad alta tecnologia unico al mondo”, sottolinea il Ministro Enrico Giovannini, “che consentirà di coinvolgere le giovani generazioni su un’opera che riguarda molti aspetti interconnessi, tra cui l’innovazione tecnologica al servizio della salvaguardia degli ecosistemi marini e terrestri, culturali e paesaggistici oltre quelli sociali delle comunità che vivono nella laguna di Venezia. Il programma formativo – aggiunge Giovannini – fa parte di una campagna più ampia volta a valorizzare un’opera di ingegneria italiana unica in tutto il mondo, che ha già dimostrato la sua efficacia per salvaguardare un patrimonio culturale e naturale mondiale come Venezia e la sua laguna”.
“Il MoSE accompagnerà sempre più la quotidianità di Venezia e per questo abbiamo iniziato a lavorare ad un progetto che permettesse di conoscere meglio e più da vicino questa eccellenza tutta italiana” – dichiara Elisabetta Spitz, Commissario Straordinario per il MOSE – “Con il progetto didattico MoSE i giovani studenti universitari e il mondo accademico, il futuro del nostro Paese, potranno finalmente visitare l’isola artificiale, il centro tecnologico e approfondire le tematiche di attualità come gli effetti dei cambiamenti climatici nelle città”.
“Il Consorzio Venezia Nuova accoglie con entusiasmo l’opportunità di far conoscere agli Atenei e alle giovani generazioni l’operatività e il completamento della realizzazione del MoSE, un’opera integrata che unisce competenze trasversali” – afferma Massimo Miani, Commissario Liquidatore del Consorzio Venezia Nuova – “Il confronto continuo con la comunità scientifica sarà occasione per creare notevoli ricadute tecnologico-scientifiche e costituire un ritorno importante per la collettività”.
“Il MoSE è senza dubbio un’opera complessa e, sotto molti punti di vista, ancora poco conosciuta, nonostante il suo impatto per la salvaguardia di Venezia possa rivelarsi decisivo”, commenta la Prof.ssa Tiziana Lippiello, Università Ca’ Foscari Venezia “Un progetto ingegneristico di tali proporzioni necessita di essere studiato, osservato in azione e soprattutto raccontato. La salvaguardia di Venezia e del suo ecosistema è un tema di ricerca trasversale e interdisciplinare, che riguarda le diverse aree del nostro ateneo: scientifica, economica, linguistica e umanistica. Ca’ Foscari è impegnata da anni nella ricerca sulle tematiche ambientali e la sostenibilità, che rientra nel nostro Statuto, è uno dei sette obiettivi strategici trasversali al centro del nostro Piano Strategico 2021-2026. Abbiamo pertanto aderito convintamente a questo progetto didattico, con cui offriremo ai nostri studenti una serie di iniziative utili ad approfondire questa grande opera d’ingegno nei suoi aspetti più significativi”.
Per il rettore dell’Università Iuav di Venezia Prof. Benno Albrecht “La valorizzazione e lo studio di un’opera complessa come il MoSE è da sempre un impegno per l’Università Iuav di Venezia, a partire dagli studi portati avanti da un gruppo di docenti dell’Ateneo per la mitigazione dell’impatto paesaggistico dell’infrastruttura sul delicato paesaggio lagunare. Grazie a questi, l’operazione MoSE, dal punto di vista del progetto architettonico, ha realizzato un esperimento di collaborazione tra Università, parte pubblica e parte privata finora senza precedenti e con cui questo nuovo progetto si pone in forte continuità”.
Saranno gli Atenei veneziani a indicare quali dipartimenti definiranno i piani di lavoro propedeutici all’attività didattica, mentre il Consorzio Venezia Nuova, concessionario dello Stato per la progettazione e costruzione dell’opera, fornirà il materiale di studio sul MoSE, individuando le tappe del percorso conoscitivo del sistema con accessi e visite programmate in modo da non incidere sul normale andamento dei lavori di completamento e avviamento dell’infrastruttura nata per proteggere Venezia per i prossimi cento anni.

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