Il governo regionale rinvierà la riapertura delle scuole di tre giorni in Sicilia per consentire di verificare tutti gli aspetti organizzativi a causa
dell’aumento dei contagi da Covid.
È quanto emerge dalla task force regionale riunitasi, alla presenza degli assessori regionali alla salute Ruggero Razza e all’Istruzione Roberto Lagalla. Mercoledì prossimo è prevista un’altra riunione della task force.
Pertanto fino al 12 gennaio stop all’attività didattica in presenza. Il rientro è previsto per il 13 gennaio, ma non è detto che ciò avvenga. Ciò potrebbe essere subordinato anche all’eventuale ingresso, stabilito dal Governo, della Sicilia in zona arancione, con le scelte che ne potrebbero conseguire.
Nei tre giorni in più nn si svolgerà Dad: l’attività didattica sarà sospesa e le vacanze di Natale più lunghe del previsto.
“Registro la unanime posizione di rettori, dirigenti scolastici, rappresentanti sindacali e delle associazioni familiari, che ci chiedono di farci interpreti con il governo nazionale della necessità di rivedere la attuale posizione sulla possibile scelta della didattica a distanza come strumento di accompagnamento temporaneo verso la piena didattica in presenza“. Lo dice in una nota il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, dopo la decisione di far slittare il rientro a scuola dopo le vacanze a giovedì prossimo, invece di lunedì 10 gennaio, utilizzando, scrive Musumeci, “i nostri poteri di autonomia primaria sul calendario scolastico“.
“La sensibilità evidenziata anche dai sindaci della Sicilia – aggiunge Musumeci – non può lasciarci immobili, ma non possiamo neppure alimentare un inutile conflitto con il governo centrale che ha già annunciato di volere impugnare decisioni in contrasto con la legislazione vigente. Abbiamo adottato la soluzione più ragionevole, giuridicamente compatibile, che tiene conto della decisione di tutti – prosegue – cioè quella di utilizzare i nostri poteri di autonomia primaria sul calendario scolastico consentendo uno slittamento dell’apertura delle scuole di alcuni giorni, fino ad un massimo di cinque. Questo lasso di tempo ci permette di cogliere lo stato di andamento della pandemia e consente alle scuole e al sistema sanitario di prepararsi a realizzare gli obiettivi condivisibili posti dal governo centrale“.
Le posizioni di ANIEF e Flc CGIL
Giovanni Portuesi, presidente regionale ANIEF, nel suo intervento ha ribadito come “l’asserzione del Governo Nazionale che la scuola in presenza equivalga ad essere in sicurezza rappresenti un ossimoro, alla luce dei nuovi protocolli di sicurezza che prevedono il distanziamento solamente ove possibile e della mancata riconferma per intero dell’organico COVID con il conseguente sdoppiamento delle classi. La mancanza di certezza dei dati epidemiologici, con un sistema dei tracciamenti che ormai appare essere in tilt, non rende certamente tranquillo tutto il personale scolastico”.
“Il governo regionale in maniera responsabile ha deciso di modificare il calendario scolastico regionale al fine di sospendere per altri tre giorni, fino al 12 gennaio, le attività didattiche in attesa di verificare lo sviluppo e l’evoluzione dei contagi. Una scelta che condividiamo pienamente”. Così i segretari regionali della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza, e della Fp Cgil Sicilia, Gaetano Agliozzo, a margine della riunione della Task force regionale di stamattina.
“Emerge da parte di tutti i soggetti (governo regionale, Anci, dirigenti scolastici e sindacato) – aggiungono – la consapevolezza che non ci sono le condizioni per ripartire lunedì”.