La questione della riapertura scuole continua a creare discontinuità e confusione nel Paese. Nonostante i provvedimenti definiti dal Governo in Cdm lo scorso 5 gennaio, molti amministratori locali, in presenza di un andamento preoccupante dei contagi, si dicono propensi a chiudere le scuole di interi territori mandando in DaD la popolazione scolastica, a meno che uno screening di massa degli studenti possa garantire un rientro in classe in sicurezza.
Ricordiamo che ad oggi, come abbiamo già spiegato, e fino all’eventuale cambio di regole che conosceremo con maggiore dettaglio non appena il nuovo decreto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, un presidente di regione o un sindaco può mandare in DaD un intero territorio in questa ipotesi: “esclusivamente in zona rossa o arancione e in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica … nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità”.
È quanto si legge nella nota esplicativa di accompagnamento al protocollo di sicurezza dell’estate scorsa, una disposizione che viene ribadita dalla Faq del Ministero dell’Istruzione.
In altre parole, perché un sindaco, o chi per lui, sia autorizzato a chiudere le scuole e a mandare in DaD gli studenti di interi territori, è necessario che quei territori vengano definiti zone arancioni/rosse e che in essi vengano riscontrati pericolosi focolai.
Il comunicato dei sindaci siciliani
I sindaci in questione sono quelli dei Comuni di: Acquaviva Platani, Bompensiere, Butera, Caltanissetta, Campofranco, Delia, Gela, Marianopoli, Mazzarino, Milena, Montedoro, Mussomeli, Niscemi, Resuttano, Riesi, San Cataldo, Santa Caterina Villarmosa, Serradifalco, Sommatino, Sutera, Vallelunga Pratameno, Villalba.
Le ragioni della richiesta
- in questi primi giorni del nuovo anno, nel territorio della provincia di Caltanissetta – al pari dell intero territorio regionale – si sta registrando una crescita pandemica esponenziale e repentina;
- la variante Omicron ha una contagiosità molto alta e, pertanto, c’è il serio rischio che con il ritorno a scuola, i contagi possano moltiplicarsi ulteriormente;
- allo stato attuale sono evidenti e comprensibili le difficoltà di procedere con tempi celeri al tracciamento dei contagi con l’adozione degli specifici provvedimenti;
- al fine di garantire la ripartenza delle scuole in parziale sicurezza appare indispensabile l’attivazione dello screening della popolazione scolastica da effettuarsi entro il 9 gennaio e comunque prima del rientro in aula degli studenti, oltre che obbligatorio per come previsto dalle disposizioni nazionali;
- crescente è la preoccupazione e la tensione anche tra docenti e genitori per il ritorno tra i banchi di migliaia di ragazzi in una fase in cui i contagi crescono in modo esponenziale ed incontrollato, peraltro in presenza di un disallineamento dei dati per la difficoltà di confermare ufficialmente molti positivi.
La richiesta all’Asp di Caltanissetta
I sindaci chiedono dunque all’ASP di Caltanissetta di attivarsi per la realizzazione dello screening della popolazione scolastica entro il 9 gennaio e comunque prima del rientro in aula degli studenti o in subordine di comunicare la difficoltà a realizzare lo screening entro la data indicata.
Inoltre comunicano che in assenza di tale screening si procederà alla emissione, da parte di ogni singola municipalità, dell’ordinanza per la sospensione delle attività didattiche in presenza in tutte le scuole di ogni ordine e grado pubbliche o private, almeno fino al 22 gennaio e comunque fino a completamento delle operazioni di screening.
da latecnicadellascuola