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Obbligo di vaccino per gli over 50, green pass base per negozi e uffici

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open day scienze della mediazione linguistica ssml romada ilsole24ore – Nel corso di un Consiglio dei ministri politicamente infuocato la Lega ha fatto muro e ha ottenuto che per l’accesso ai servizi alla persona, ai negozi, alle banche e gli uffici pubblici sia sufficiente il green pass base

di Andrea Carli e Nicoletta Cottone

Per il governo Draghi è stato uno dei passaggi più difficili, soprattutto per le divisioni che si sono manifestate nella maggioranza. In un contesto caratterizzato dall’impennata dei contagi Omicron, nella serata di mercoledì 5 gennaio il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all’unanimità al nuovo decreto legge Covid che introduce l’obbligo di vaccino per gli over 50. La sanzione per chi non rispetta l’obbligo dovrebbe essere con fermata in 100 euro. Per i lavoratori pubblici e privati con 50 anni di età sarà necessario il green pass rafforzato per l’accesso ai luoghi di lavoro a far data dal 15 febbraio 2022.

Obbligo vaccinale per tutto il personale universitario

Senza limiti di età, l’obbligo vaccinale è esteso al personale universitario così equiparato a quello scolastico. «Il Cdm ha deliberato l’estensione dell’obbligo vaccinale, senza limiti di età, a tutto il personale che lavora nelle università e nelle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica», ha spiegato la ministra Maria Cristina Messa. «Per gli studenti, invece, continua a valere il precedente obbligo di green pass», ha precisato.

Platea di quasi due milioni e 300mila persone

Secondo le rilevazioni di Lab24, nella fascia anagrafica 50-59 anni le persone che non hanno ricevuta alcuna dose di vaccino sono poco più di un milione (1.070.076), in quella tra 60 e 69 sono oltre 650mila (651.864), nella fascia 70-79 sono 391.533 e tra gli over 80 sono oltre 185mila (185.568). Sommando si delinea una platea di quasi due milioni e 300mila persone (2.299.041) che sarebbero interessate dalla nuova stretta sugli over 50.

Super green pass al lavoro o niente stipendio

La stretta riguarda dunque anche il mondo del lavoro. A partire dal 15 febbraio i lavoratori pubblici e privati – compresi quelli in ambito giudiziario e i magistrati – che hanno compiuto i 50 anni, dovranno esibire al lavoro il super green pass, che si ottiene con il vaccino o con la guarigione dal Covid. Chi non lo farà non riceverà lo stipendio, ma conserverà il posto di lavoro e sarà

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 considerato «assente ingiustificato, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro, fino alla presentazione». L’accesso ai luoghi di lavoro senza certificato che attesti vaccino o guarigione è vietato e chi non rispetta il divieto subirà una sanzione amministrativa tra 600 e 1.500 euro. Tutte le imprese, senza eccezione dunque sul numero complessivo di dipendenti, potranno sostituire i lavoratori sospesi perché sprovvisti di certificazione verde. La sostituzione rimane di dieci giorni rinnovabili fino al 31 marzo 2022. Sanzioni per chi – sempre over 50 – dal 15 febbraio entrerà al lavoro senza il super green pass.

Green pass base

Tra le soluzioni, il decreto estende dal 20 gennaio l’obbligo di green bass cosiddetto “ordinario” o “base” a coloro che accedono a servizi alla persona (centri estetici, parrucchiere o barbiere) e dal 1 febbraio lo prevede per accedere a pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari, attività commerciali fatte salve eccezioni che saranno individuate con atto secondario per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona. Negozi alimentari e supermercati sono esclusi dall’obbligo in quanto servizi essenziali. Un dpcm – che sarà adottato entro 15 giorni – preciserà il raggio d’azione della misura.

Scuola

Per quanto riguarda la scuola, cambiano le regole per gestire gli studenti positivi. Con un meccanismo di quarantena a geometria variabile. Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, già in presenza di un caso di positività, è prevista la sospensione delle attività per una durata di dieci giorni. Per la scuola primaria (scuola elementare), con un caso di positività, si attiva la sorveglianza con testing. L’attività in classe prosegue effettuando un test antigenico rapido o molecolare appena si viene a conoscenza del caso di positività (T0), test che sarà ripetuto dopo cinque giorni (T5).

In presenza di due o più positivi è prevista, per la classe in cui si verificano i casi di positività, la Dad per la durata di dieci giorni. Infine, per quanto riguarda la scuola secondaria di I e II grado (Scuola media, liceo, istituti tecnici eccetera) fino a un caso di positività nella stessa classe è prevista l’autosorveglianza e con l’uso, in aula, delle mascherine Ffp2. Con due casi nella stessa classe è prevista la didattica digitale integrata per coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni, che sono guariti da più di 120 giorni, che non hanno avuto la dose di richiamo. Per tutti gli altri, è prevista la prosecuzione delle attività in presenza con l’autosorveglianza e l’utilizzo di mascherine Ffp2 in classe. Con tre casi nella stessa classe è prevista la Dad per dieci giorni.

Draghi, nuove misure per tenere scuole e attività apertePreparazione concorso DSGA - Master Mondo Scuola Il Management nellascuola pubblica interculturale il dsga - orizzonte docenti - columbus academy - miur

«I provvedimenti di oggi vogliono preservare il buon funzionamento delle strutture ospedaliere e, allo stesso tempo, mantenere aperte le scuole e le attività economiche», ha spiegato il premier Mario Draghi aprendo il Consiglio dei ministri che ha approvato la nuova stretta anti-Covid. «Vogliamo frenare la crescita della curva dei contagi – ha aggiunto il capo del Governo – e spingere gli italiani che ancora non si sono vaccinati a farlo. Interveniamo in particolare sulle classi di età che sono più a rischio di ospedalizzazione per ridurre la pressione sugli ospedali e salvare vite». Indicazioni analoghe sono state fornite al termine del Cdm dal ministro della Salute Roberto Speranza: «Le scelte che stiamo facendo è di restringere il più possibile l’area dei non vaccinati, perché è quella che provoca un peso sanitario sui nostri sistemi ospedalieri», ha detto, sottolineando che ad oggi «i 2/3 dei ricoverati in terapia intensiva e il 50%» dei pazienti nei reparti ordinari sono non vaccinati. Dunque, ha concluso Speranza, «il peso delle ospedalizzazioni è nell’ambito dei non vaccinati».

Per servizi e negozi basterà green pass base

La maggioranza si è divisa ijn maniera netta sull’introduzione dell’obbligo del super pass per accedere ai servizi o entrare nei negozi. Nel corso di un Consiglio dei ministri politicamente infuocato la Lega ha fatto muro e ha ottenuto che per l’accesso ai servizi alla persona, ai negozi, alle banche e gli uffici pubblici basterà il green pass “base”, quello che si ottiene anche con il tampone, oltre che per vaccino o guarigione. La bozza del decreto giunta sul tavolo del Consiglio dei ministri prevedeva invece l’accesso a questi servizi con il super pass. Poi la Lega ha minacciato l’astensione ed è stato raggiunto un compromesso.

Per la prima volta introdotto obbligo vaccino per fascia di età

Con il 2022 appena cominciato, dunque, il Governo ha messo mano a un nuovo decreto per fermare l’avanzata di Omicron. Per la prima volta viene dunque introdotto l’obbligo del vaccino per fascia di età, ovvero dai cinquanta anni in poi. La nuova stretta promossa dal Governo per tenere sotto controllo i contagi Covid si svilupperà dunque attraverso l’estensione del super green pass (che si ottiene solo con vaccino o guarigione dal Covid) sul posto di lavoro, per chi ha più di 50 anni. Chi è senza impiego e ha superato la soglia dei 50 anni, dovrà comunque vaccinarsi.

Prima la cabina di regia, poi l’incontro con le Regioni e infine il Cdm

La disposizione contenuta nella bozza di decreto è stata delineata nel corso della cabina di regia, che si è svolta nel pomeriggio di mercoledì 5 gennaio a Palazzo Chigi. All’incontro hanno partecipato, oltre al presidente del Consiglio Mario Draghi e ai capidelegazione delle forze politiche che sostengono l’esecutivo, anche il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro e il capo del Cts Franco Locatelli. Terminata la cabina di regia, è iniziato l ’incontro tra il Governo e i rappresentanti delle Regioni (hanno partecipato anche l’Anci e l’Upi). Infine, poco dopo le 18,30 è stata la volta del Consiglio dei ministri, che in serata ha fatto scattare il semaforo verde all’ennesimo decreto anti contagi. La riunione del Cdm si è aperta con un’ora di ritardo, a causa del confronto serrato sulla scuola durante l’incontro tra Regioni e Governo. Alla cabina di regia non si è invece parlato di una stretta per accedere agli stadi e ai palazzetti dello sport.

Brunetta-Orlando, circolare su utilizzo smart working

Il Consiglio dei ministri è stato informato dal ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta che è stata adottata d’intesa con il ministro del Lavoro una circolare rivolta alle pubbliche amministrazioni e alle imprese private per raccomandare il massimo utilizzo, nelle prossime settimane, della flessibilità prevista dagli accordi contrattuali in tema di lavoro agile. Ogni amministrazione pubblica, viene chiarito dal documento, può programmare il lavoro agile «con una rotazione del personale settimanale, mensile o plurimensile con ampia flessibilità, anche modulandolo, come necessario in questo particolare momento, sulla base dell’andamento dei contagi, tenuto conto che la prevalenza del lavoro in presenza indicata nelle linee guida potrà essere raggiunta anche nella media della programmazione plurimensile». Per quanto riguarda il privato viene invece specificato che «la modalità di lavoro agile può essere applicata a ogni rapporto di lavoro subordinato anche in assenza degli accordi individuali».

Verso decreto per sostegni a metà gennaio

Un decreto per nuovi sostegni economici alle attività in crisi a causa del Covid dovrebbe arrivare tra una decina di giorni, attorno alla metà di gennaio. È quanto si è appreso da fonti di governo. Del provvedimento si sarebbe parlato in cabina di regia, concordando sulla necessità di fare un’attenta valutazione di quali attività abbiano bisogno di un intervento.

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