ROMA. “C’è stata una discussione articolata e serena che si è conclusa all’unanimità. La scelta di fondo è che si torna a una scuola in presenza e in sicurezza”. Queste sono state le parole del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, al termine del Consiglio dei Ministri. La principale novità del nuovo decreto del CDM in tema di scuola riguarda le quarantene. Venendo incontro alla richiesta delle Regioni il governo Draghi ha stabilito le sospensioni dall’attività scolastica differenziate per fasce di età, ma senza rinunciare alla divisione tra vaccinati e non vaccinati per gli studenti più grandi, dai 12 anni in su. Questo è quanto sarebbe stato deciso: alle superiori, con due contagi, i non vaccinati vanno in Dad; alle scuole elementari, con un solo contagio, la classe rimane in presenza con testing di verifica, ma con due la classe va tutta in Dad; alle scuole superiori e alle medie la Dad scatterebbe solo al terzo caso di contagio in classe, mentre con due casi di contagio solo i vaccinati completi rimarrebbero in presenza e comunque monitorati , ma con la Dad per chi non ha completato il ciclo vaccinale. Anche alle superiori con un caso di contagio è prevista l’autosorveglianza per tutti e utilizzo delle mascherine FFP2 . Nessuno slittamento della riapertura delle scuole. Il governo ha indicato il 10 gennaio per le riaperture, nonostante ricordiamo che dai governatori delle Regioni fossero arrivate pressioni per rimandare ulteriormente questa data, per dare ai dirigenti scolastici il tempo di organizzarsi meglio rispetto ai contagi che stanno aumentando a causa della variante Omicron. Al termine del Consiglio dei Ministri, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha commentato in questo modo le nuove misure che riguardano il mondo della scuola: “La volontà forte è di aprire in presenza, ma soprattutto in sicurezza. Per quanto riguarda i ragazzi più grandi, oggi siamo a un dato che è molto importante di vaccinazione . Abbiamo il 74 per cento fra 12 e 19 anni di completi, di seconda dose, e abbiamo l’83 per cento per quanto riguarda di prima dose. Quindi abbiamo marciato esattamente. Per quanto riguarda i bambini più piccoli noi abbiamo avuto autorizzazione dall’Ema il 25 novembre e abbiamo fatto le nostre verifiche e il 15 dicembre abbiamo cominciato. Cioè siamo assolutamente in pari e devo dire che lo stiamo facendo nella garanzia di tutti. Perché ovviamente abbiamo potuto dare ai bambini i vaccini quando l’Ema ce l’ha garantito e quando la nostra autorità sanitaria ha detto che era possibile farlo. Quindi noi siamo esattamente dove dovevamo essere.” Salvo Cona