Oltre alle criticità del rientro in sicurezza, la scuola potrebbe avere il problema delle sostituzioni dei docenti, tra no vax e positivi.
Queste ore sono decisive per capire come e se la scuola riaprirà i cancelli in presenza tra il 7 e il 10 gennaio: è in corso, infatti, un incontro telematico tra Ministero e Regioni per decidere le misure da adottare per definire il ritorno a scuola. La ripartenza sarà, purtroppo, quasi certamente caratterizzata da varie criticità, dovute sia al dilagare della pandemia, sia al problema derivante dalla sostituzione dei docenti no vax e del personale scolastico che potrebbe essere contagiato dal virus.
Alle criticità del rientro a scuola si sommano le possibili sostituzioni dei docenti, tra no vax e positivi al Covid
In queste ore, si sta definendo il piano del rientro a scuola tra il 7 e il 10 gennaio: tante e contrastanti le opinioni in merito, ma sembrerebbe salda la decisione del governo di far ritornare gli studenti tra i banchi. Molte regioni già stanno organizzando uno screening di massa della popolazione scolastica e il Ministero, entro il giorno 10, provvederà alla distribuzione di una prima tranche di mascherine FFp2. Al vaglio del governo un nuovo sistema di gestione della quarantena per gli studenti in caso di alunni positivi all’interno delle classi: secondo le ultime indiscrezioni, si prevedono misure diverse in base all’età, considerando che la campagna vaccinale per gli under 12 ancora è agli inizi. Queste misure saranno sufficienti a garantire un rientro in sicurezza? La scuola continuerà ad essere in balia del caos?
Ad accrescere le criticità che a breve si dovranno affrontare è anche la sostituzione dei docenti no vax che ritarderanno ancora la somministrazione del vaccino o la rifiuteranno. Anche se la quasi totalità del personale scolastico ha assolto all’obbligo vaccinale introdotto dal 15 dicembre, resta pur sempre una percentuale di docenti e personale ATA che ancora non si è vaccinata. Alla fine di dicembre, il Ministero dell’Istruzione ha comunicato che circa il 95% del personale scolastico aveva ricevuto almeno la prima dose. Oltre a questi, occorrerà considerare anche la possibilità che tantissimi tra insegnanti e ATA potranno essere positivi anche se vaccinati, e quindi costretti all’isolamento: tutto ciò potrebbe creare gravi problemi per il regolare svolgimento delle attività didattiche.
Il caso della Lombardia
All’Adnkronos, il presidente dell’ANP Lombardia, Matteo Loria, ha affermato che la scuola a breve avrà grandi problemi dovuti alla sostituzione sia dei docenti no vax, sia del personale che risulterà contagiato. Infatti, occorre considerare anche la probabilità che, ad infettarsi, sia proprio il personale scolastico, anche se vaccinato. “Ci sono casi di Covid in forte aumento fra gli insegnanti e in più ci sono coloro che dovranno essere sospesi perché non vogliono vaccinarsi. Indicativamente si tratta di una-tre persone per istituto, fra personale docente e non. Ma sui 1.100 istituti della Lombardia parliamo di 3-4mila persone”, spiega Loria. “C’è bisogno di trovare un numero ancora sconosciuto di supplenti per un periodo ignoto”. Le premesse per una ripartenza della scuola all’insegna del caos non mancano.
da scuolainforma