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La scuola si ribella: ‘No all’ipotesi DAD per i non vaccinati, è discriminatoria’

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Corso di Perfezionamento in La nuova didattica per le lingue la metodologiaNo alla proposta di modifica del protocollo della quarantena con l’introduzione della DAD per i non vaccinati con 2 casi positivi in classe.

No all’ipotesi didattica a distanza per i soli studenti non vaccinati. La scuola si ribella alla proposta, avanzata dalla commissione Salute delle Regioni, di modificare il protocollo sulle quarantene a scuola, mandando a casa e in DAD i soli studenti non vaccinati qualora venissero riscontrati due casi positivi in classe.

Scuola, no all’ipotesi DAD per i soli studenti non vaccinati

I sottosegretari al Ministero dell’IstruzioneRossano Sasso (Lega) e Barbara Floridia (M5S), secondo quanto riporta il quotidiano ‘Repubblica’ di oggi, lunedì 3 gennaio, si sarebbero confrontati con il ministro Bianchi, dichiarando la propria posizione oppositoria nei confronti dell’ipotesi della quarantena differenziata per gli studenti.

Il no dei sottosegretari al Ministero dell’Istruzione, Sasso (Lega) e Floridia (M5S)

Rossano Sasso ha dichiarato: ‘La campagna di vaccinazione per i più piccoli è appena partita e inasprire i protocolli su contagi e quarantene ci esporrebbe al rischio di eccessive penalizzazioni. Non possiamo permetterci di relegare in Dad milioni di studenti. Su questo siamo pronti a far sentire forte la nostra voce’. open day ssml roma

Gli fa eco Barbara Floridia: ‘Non si può pensare di discriminare i bambini, prevedendo per alcuni la Dad e per altri la frequenza in presenza. Si continui ad investire risorse per la sicurezza e si migliori il protocollo affinché sia più efficace’. Fratelli d’Italia parla di ‘follia discriminatoria e inaccettabile’. Il ministro Bianchi ha deciso di prendersi del tempo: previsto un confronto nelle prossime ore con Palazzo Chigi.

La reazione dei sindacati

Dura anche la reazione dei sindacati. La segretaria generale di Cisl Scuola, Maddalena Gissi: ‘Le mezze misure sulla scuola non tengono, lo abbiamo già visto. La situazione pandemica nel Paese ora è tale per cui o si arriva a un lockdown o all’obbligo vaccinale’. Sull’ipotesi di dividere le classi tra vaccinati e non, secondo la Gissi, ‘c’è un problema di privacy e didattico: chi è in classe ha bisogno di tutta l’attenzione dell’insegnante, chi invece segue dal pc ha tempi e necessità diversi’.

Secondo Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda, l’ipotesi di modifica al protocollo è solamente ‘una foglia di fico. Ritardiamo piuttosto l’apertura delle scuole – precisa Di Meglio – per fare le vaccinazioni che devono diventare obbligatorie come lo è già per gli insegnanti’.

Il segretario generale di Flc-CgilFrancesco Sinopoli: ‘Imprudente pensare che basti modificare il protocollo sulle quarantene per dire che così abbiamo risolto. Il punto è che un piano B in caso di aumento dei contagi non era stato previsto. Ora stiamo rincorrendo una situazione in cui ogni Regione rischia di fare da sé. Servono regole nazionali e chiare, non basta dire: tutti in presenza’.

da scuolainforma

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