Rientro a scuola a gennaio in presenza o con la DAD? Alcune Regioni si stanno muovendo in maniera autonoma, la situazione (in aggiornamento).
Rientro a scuola in presenza per tutti dopo le festività natalizie? Questa continua ad essere l’idea del premier Mario Draghi e del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, anche se l’ombra della DAD si sta facendo sempre più minacciosa a motivo dell’aumento dei contagi. La prossima settimana sarà decisiva per sapere se gli studenti potranno ritornare regolarmente in presenza: d’altro canto, alcune Regioni stanno agendo in maniera autonoma quasi a voler rimarcare al governo la loro grande preoccupazione.
Rientro a scuola dal 7 o dal 10 gennaio: in presenza? La situazione nelle diverse Regioni (in aggiornamento)
Come sottolineato anche da ‘Orizzonte Scuola’, le Regioni hanno avanzato una proposta di modifica della quarantena: nel caso vengano riscontrati due positivi in una classe, per i non vaccinati scatterebbe la didattica a distanza mentre per i vaccinati sarebbe prevista solamente l’auto sorveglianza. Nel caso in cui, invece, vengano riscontrati tre positivi in una sola classe, la decisione, in merito alla possibile sospensione delle lezioni, verrebbe rimandata all’Asl. Per quanto riguarda, invece, la scuola dell’infanzia, si potrebbe continuare con la quarantena di 10 giorni per tutti con tampone qualora venisse riscontrato un solo caso positivo
In attesa di possibili decisioni che dovranno essere prese la prossima settimana (il 5 gennaio potrebbe essere una data molto importante in questo senso), Veneto, Campania, Liguria, Molise, Piemonte, Puglia, Valle d’Aosta e la provincia di Bolzano hanno già deciso di posticipare tre giorni il rientro in classe: i cancelli delle scuole, infatti, riapriranno il 10 gennaio, con gli insegnanti che dovranno indossare le mascherine Ffp2.
Le decisioni di Abruzzo, Umbria, Marche, Campania ed Emilia Romagna
In ogni caso, come si diceva poc’anzi, alcune Regioni stanno prendendo provvedimenti in maniera autonoma. In Abruzzo, per esempio, il presidente Marco Marsilio ha firmato un’ordinanza che posticipa la data di riapertura delle scuole dal 7 al 10 gennaio: uno slittamento che, come si legge nel documento, si è reso necessario per poter effettuare lo screening e garantire un ritorno in classe in tutta sicurezza. Attività didattiche sospese il 7 e 8 gennaio per fare tracciamento, dal 7 al 9, campagna di screening nelle scuole di ogni ordine e grado.
Anche l’Umbria sembra volersi muovere in questa direzione. Prima di far tornare in classe gli studenti, servono accertamenti. La Giunta della Regione ha approvato l’estensione dal 1° al 12 gennaio del programma di somministrazione di test diagnostici antigenici rapidi: questi saranno effettuati su base volontaria e gratuita, allo scopo di identificare eventuali casi positivi tra gli studenti iscritti alla scuola secondaria di I e II grado e ai percorsi Iefp.
Sulla stessa linea di Abruzzo e Umbria, anche la Regione Marche: l’obiettivo è quello di evitare la DAD, puntando sullo screening. Come riporta il quotidiano ‘Il Mattino’, ad Ancona è stato allestito il primo punto tamponi Drive-through della Marina Militare nelle Marche e in Italia dedicato alla popolazione scolastica. La popolazione scolastica sarà sottoposta a test antigenico rapido T0: il tampone rapido sarà poi ripetuto dopo 5 giorni per l’intera classe.
Ipotesi diversa, invece, per la Regione Campania con il governatore Vincenzo De Luca che sarebbe intenzionato ad introdurre la DAD, per un mese, per la scuola primaria per accelerare la campagna delle vaccinazioni e permettere, così, un ritorno in presenza e in sicurezza.
De Luca ha dichiarato: ‘In questo momento, il grosso del contagio Covid riguarda le fasce di età 5-11 anni e 0-16 anni. Ci sono allora le condizioni per riaprire senza problemi il prossimo 10 gennaio, come calendario regionale? A me sembrerebbe giusto usare un mese per ampliare la vaccinazione per i bimbi piccoli e riaprire le scuole in sicurezza. Oggi l’apertura è prevista il 10 gennaio, credo valga la pena di riflettere, sapendo che la tutela della salute è un tema prioritario dei bimbi’.
Il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, nel corso di un intervento a ‘Pomeriggio 5’, ha ribadito il concetto della sicurezza degli studenti collegato alla vaccinazione: ‘Più gente si vaccina e più diventa diventa obbligatorio farlo, più potremmo garantire che le scuole siano in presenza, c’è poco da fare’.
da scuolainforma