ROMA. In 7 anni, 28 miliardi di euro di dotazione per coinvolgere 10 milioni di cittadini.
Con 28,4 miliardi di euro e l’obiettivo di coinvolgere altri 10 milioni di cittadini europei, è stato lanciato martedì 21 dicembre a Roma, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, il nuovo Programma Erasmus+ 2021-2027, con un evento organizzato dalle Autorità Nazionali e dalle Agenzie nazionali Erasmus+ INDIRE, INAPP e ANG al quale hanno partecipato i ministri dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, per le Politiche Giovanili, Fabiana Dadone, del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, e la Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, con delega allo sport, Valentina Vezzali.
Da quando è nato, nel 1987, Erasmus ha coinvolto oltre 10 milioni di persone nel nostro continente in iniziative per promuovere la conoscenza e la consapevolezza, il senso di cittadinanza e di appartenenza all’Europa, e l’Italia ha contribuito per circa il 10% al totale dei partecipanti al programma.
Per il prossimo settennio, con risorse che sono quasi raddoppiate rispetto al precedente programma quando lo stanziamento era di 14,7 miliardi, la Commissione europea mira ad aumentare il numero di beneficiari, ad accrescere i percorsi di inclusione, a sostenere l’innovazione digitale e a promuovere ambiti di studio che guardano al futuro come le energie rinnovabili, i cambiamenti climatici, l’ambiente, l’ingegneria, l’intelligenza artificiale o il design.
ERASMUS+ E ISTRUZIONE SUPERIORE. Il Programma 2021-2027 prevede, per questo settore, oltre il 50% del budget totale stanziato. A queste risorse potranno aggiungersi anche stanziamenti supplementari provenienti dagli strumenti di cooperazione esterna (IPA III, NDICI – Europa globale), per sostenere le attività di cooperazione internazionale. «Erasmus+ è il programma di mobilità universitaria più importante d’Europa e probabilmente del mondo» – dichiara Maria Cristina Messa, Ministro dell’Università e della Ricerca. «Se pensiamo che, dai 220 studenti italiani del primo anno del progetto siamo arrivati agli oltre 43.000 di oggi, è chiaro come sia anche il più significativo strumento di coesione europea. Con questa nuova edizione il programma farà un salto di qualità con un più importante utilizzo delle tecnologie digitali, grazie all’iniziativa “Erasmus going digital” che comprende, tra l’altro, la “European Student Card” e lo strumento “Erasmus Without Paper”. Grazie anche all’innovazione tecnologica estendiamo ancora di più i confini e aumentiamo le possibilità di incontri, scambi, confronti, pilastri dell’università di oggi e, ancora di più, di domani».
ERASMUS+ E SCUOLA. «Erasmus + rappresenta una straordinaria occasione di innovazione, inclusione e apertura per il mondo della scuola – dichiara il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi – Il nuovo programma non solo raddoppia le risorse a disposizione, moltiplicando le opportunità, ma prevede un rafforzamento della mobilità degli studenti di tutte le scuole e di tutti i centri di istruzione per gli adulti, per consentire a sempre più ragazze e ragazzi di beneficiare di un’esperienza di apprendimento e di crescita in un altro Paese europeo e per aprire le nostre scuole a studenti provenienti da altri Paesi. Crediamo nella possibilità di costruire uno spazio europeo dell’istruzione. Per questo abbiamo deciso di investire anche una parte delle risorse del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza per potenziare il programma Erasmus, aumentando il numero di studenti che faranno esperienze STEM e di apprendimento linguistico in un altro Paese europeo e prevedendo che anche la formazione dei nostri insegnanti alla transizione digitale e all’innovazione didattica possa avvenire tramite la leva Erasmus».
ERASMUS+ E GIOVANI. Il programma 2021-2027 prevede, per questo settore, 2.84 miliardi di euro (il 10% del totale). Per il 2022 i fondi a disposizione sono oltre 288 milioni. «Il programma Erasmus fa dell’Europa una casa dei giovani e delle opportunità – dichiara Fabiana Dadone, Ministro per le Politiche Giovanili – A quasi 35 anni dalla sua istituzione, il programma consente alle ragazze e ai ragazzi di vivere la dimensione europea, attraverso la mobilità, gli scambi, i progetti di volontariato e di solidarietà, con l’obiettivo di offrire occasioni di incontro, di confronto e di crescita personale. Erasmus+, dunque, mette al centro le nuove generazioni, che sono il presente su cui verrà costruita l’Europa del futuro. Il capitolo Gioventù sarà strategico per promuovere inclusione e partecipazione giovanile ad ogni livello e favorire il processo di digitalizzazione e sensibilizzazione rispetto ai temi del green e del cambiamento climatico. Ciò avverrà in maniera particolare nel 2022, Anno Europeo dei Giovani. L’aumento di budget rispetto al settennio precedente consentirà di capilarizzare il programma su tutto il territorio e favorire la partecipazione di un numero crescente di giovani i quali, grazie ad esperienze di mobilità, di scambio, di partecipazione attiva, di educazione non formale, potranno arricchire il loro bagaglio culturale, personale, formativo e rafforzare le proprie competenze trasversali, sempre più utili in un mercato di lavoro in continuo cambiamento».
ERASMUS+ E LAVORO. Per i prossimi sette anni con il Programma Erasmus+ al settore istruzione e formazione professionale, per le azioni decentrate, saranno destinati circa 4,4 miliardi di euro che rappresentano il 21,5% del budget complessivo “education and training” nel settennio. Per il settore istruzione e formazione professionale Erasmus+ ha costituito, già nella programmazione 2014 – 2020, un valido strumento per lo sviluppo delle professionalità di studenti, apprendisti, neodiplomati e neo qualificati, ma anche di docenti e formatori favorendone l’acquisizione non solo di competenze tecniche e professionali, ma anche di quelle “soft skills” sempre più richieste da un mercato del lavoro in continua evoluzione.
Nel periodo 2014-2020 Erasmus+ ha progressivamente rafforzato l’investimento volto a sostenere una maggiore inclusività dei percorsi di istruzione e formazione sostenendo, in particolare, una più ampia partecipazione dei soggetti con bisogni speciali e minori opportunità socio economiche alle esperienze di mobilità transnazionale a fini di apprendimento e promuovendo, al contempo, lo sviluppo di iniziative progettuali volte alla definizione e condivisione di strumenti, metodi e modelli formativi tesi ad innalzare l’inclusività dei percorsi. I dati raccontano un risultato estremamente positivo che nel periodo 2014-2020 ha consentito il coinvolgimento nei progetti di mobilità finanziati di circa 8.000 soggetti con minori opportunità ovvero il 10,7% del totale dei partecipanti registrando un significativo incremento nelle ultime annualità. Numeri elevati che confermano la forte dimensione di inclusività del Programma Erasmus+ che nel settennato 2021-2027 intende estendere le opportunità rivolte ai soggetti con minori opportunità attraverso un crescente investimento finanziario e specifiche misure di supporto tese ad amplificare tale partecipazione.
ERASMUS+ E SPORT. «Il programma Erasmus+ per lo sport interpreta quello che è lo spirito dell’azione del Governo, vale a dire il dare priorità allo sport di base, all’incremento della partecipazione all’attività sportiva e della consapevolezza dell’importanza dell’attività fisica per mantenersi in buona salute – dichiara Valentina Vezzali, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo sport. Questi obiettivi devono essere raggiunti con i principi su cui i basa l’intera filosofia del progetto quali l’innovazione tecnologica, la sostenibilità, la partecipazione e l’inclusione. Si tratta di quattro asset di cui lo sport non è solo protagonista ma anche testimonial concreto»… così come pubblicato da mur.gov.it il 21.12.2021