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Nuovo Concorso Dirigenti Scolastici, ecco i contenuti per il prossimo bando

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Management nella Scuola Pubblica Interculturale, il DSGAda scuolainforma – Il nuovo concorso per Dirigenti Scolastici prevede una prova preselettiva e due prove successive. I sindacati intervengono sulla bozza.

Il nuovo Concorso Dirigenti Scolastici sarà su base regionale – come si era già vociferato – e la selezione verterà su titoli ed esami, senza alcun tirocinio e corso di formazione per i vincitori. La bozza, oggi presentata dal Ministero ai sindacati per recepire eventuali osservazioni, prevederebbe una prova preselettiva computer based, nel caso che il numero dei candidati sia quattro volte superiore ai posti messi a bando, una prova scritta e un’ultima prova orale.

Concorso Dirigenti Scolastici, come si svolgeranno le prove

Prima prova: 50 domande su 8 ambiti disciplinari

Non sarà pubblicata alcuna banca dati dei quesiti, come invece fatto nel precedente concorso per agevolare i candidati nella preparazione. Vi saranno 50 domande su 8 ambiti disciplinari, i medesimi ambiti su cui verterà lo scritto. Il tempo a disposizione per la prova sarà di 100 minuti, con 1 punto a ogni risposta esatta, 0 a ogni risposta omessa e -0,30 per ogni risposta errata (converrà dunque, in caso di indecisione, non rispondere affatto). Gli ammessi alle prove scritte successive saranno pari a tre volte quello dei posti messi a concorso.

La prova preselettiva sarà unica per tutto il territorio nazionale e si svolgerà nello stesso momento e nelle sedi individuate dagli USR. Se il numero dei candidati dovesse essere molto alto, vi saranno nuove sessioni con prove presumibilmente differenti rispetto alla precedente.

Seconda prova scritta

La successiva prova scritta, sempre computer based, sarà su cinque quesiti a risposta aperta più ulteriori due quesiti di lingua inglese. Sarà uguale per tutto il territorio nazionale, si svolgerà nella regione in cui il candidato ha scelto di partecipare e nelle sedi selezionate dagli USR

Cinque quesiti

Su 8 ambiti disciplinari:

a) Normativa riferita al sistema educativo di istruzione e di formazione e agli ordinamenti degli studi in Italia con particolare attenzione ai processi di riforma in atto;

b) Modalità di conduzione delle organizzazioni complesse, con particolare riferimento alla realtà delle istituzioni scolastiche ed educative statali;

c) Processi di programmazione, gestione e valutazione delle istituzioni scolastiche, con particolare riferimento alla predisposizione e gestione del Piano triennale dell’offerta formativa. Verrà verificata anche la capacità di elaborazione del Rapporto di autovalutazione e del Piano di miglioramento, nel quadro dell’autonomia e in rapporto alle esigenze formative del territorio;

d) Organizzazione degli ambienti di apprendimento, con particolare riferimento all’inclusione scolastica, all’innovazione digitale e ai processi di innovazione nella didattica

e) Organizzazione del lavoro e gestione del personale, con particolare riferimento alla realtà del personale scolastico;

f) Valutazione ed autovalutazione del personale, degli apprendimenti e dei sistemi e dei processi scolastici;

g) Elementi di diritto civile e amministrativo, con particolare riferimento alle obbligazioni giuridiche e alle responsabilità tipiche del dirigente scolastico. Elementi di diritto penale con particolare riferimento ai delitti contro la Pubblica amministrazione e in danno di minorenni;

h) Contabilità di Stato, con particolare riferimento alla programmazione e gestione finanziaria presso le istituzioni scolastiche ed educative statali e relative aziende speciali;

i) Sistemi educativi dei Paesi dell’Unione europea.

La terza prova, orale, prevederà:

a) un colloquio sui medesimi ambiti della prova scritta, che testimoni la preparazione professionale del candidato sugli argomenti trattati e verifichi la capacità di risolvere un caso riguardante la funzione del dirigente scolastico;

b) una verifica della conoscenza e della capacità di utilizzo degli strumenti informatici e delle TIC di più comune impiego presso le istituzioni scolastiche;

c) una verifica della conoscenza della lingua inglese al livello B2 del CEF, attraverso la lettura e traduzione di un testo scelto dalla commissione esaminatrice e al termine una conversazione in lingua inglese.

Concorso Dirigenti Scolastici: I vincitori e la graduatoria

Resta da vedere come verrà gestita la graduatoria del concorso Dirigenti scolastici del 2021. Su 3421 vincitori, ne rimangono 501, da assumere nell’anno scolastico 2022/2023. Un numero comunque insufficiente per le esigenze del territorio nazionale, ma il nuovo concorso produrrà delle graduatorie utili solo a cominciare dall’anno 2023/2024.

Chi vincerà il concorso, sarà immediatamente un Dirigente Scolastico, senza alcun corso di formazione e tirocinio; l’anno di prova è comunque confermato.

Le note dell’Anp alla bozza

Il sindacato ANP ha segnalato alcune criticità. Nello specifico ha richiesto che l’Amministrazione presti particolare attenzione alle seguenti azioni:

  • coordinare la tempistica del nuovo bando con la garanzia della mobilità dei dirigenti scolastici immessi in ruolo all’esito dell’ultimo concorso. A questo proposito l’ANP ha ribadito la richiesta di inserire nella legge di bilancio una specifica previsione per estendere dal 30% al 100% l limite massimo di sedi disponibili per la mobilità interregionale perl’a.s.2022/2023
  • garantire la necessaria cura nella realizzazione delle procedure organizzative al fine di minimizzare le aggressioni mediante ricorso, soprattutto là dove si prevede lo svolgimento della prova orale in videoconferenza
  • prestare attenzione alla scelta e alla correttezza dei quesiti della prova preselettiva, in considerazione della non prevista pubblicazione della banca dati e della possibilità di effettuare più sessioni.
  • scegliere sedi dotate di adeguate attrezzature informatiche, di connettività e con ambienti aventi capienza tale da garantire lo svolgimento delle prove in sicurezza anche nel caso di inasprimento della pandemia
  • prevedere adeguata remunerazione per le commissioni garantendone la conciliabilità delle procedure e delle operazioni concorsuali con le esigenze del lavoro
  • assicurare un’adeguata considerazione alle competenze in inglese e informatica, la cui incidenza sul punteggio complessivo è, nella bozza, pressoché irrilevante. Fino a quando il punteggio minimo di superamento delle prove è inferiore a quello massimo ottenibile senza risolvere i quesiti o le prove orali di informatica e lingua non sarà possibile radicare queste indispensabili competenze nella PA. Tutto ciò in evidente contrasto con il PNRR che punta a innovarla e a digitalizzare e internazionalizzare il Paese.
  • fare in modo che il personale selezionato sia preparato ad affrontare il ruolo complesso che lo attende. A tal fine, l’ANP ha chiesto di ripristinare la previsione del tirocinio, di valorizzare i titoli professionali che – nella bozza – hanno un peso inferiore a quelli culturali, di curare le attività di accompagnamento nel periodo di prova (dalla tempestività della nomina del tutor a un adeguato monte ore di formazione che attualmente è definito solo nel minimo e non nel massimo).
  • valorizzare, nell’ottica di favorire la diffusione di pratiche didattiche innovative e inclusive, i ruoli di animatore digitale e membro del GLI.
  • Riconoscere adeguatamente gli incarichi di funzione strumentale e coadiutori ai sensi dell’art. 1, c. 83, L. n. 107/2015, equiparati nella bozza ai membri del Comitato di valutazione.

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