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Covid, gestione dei casi a scuola: dove sono i militari?

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scuola superiore di mediazione linguisticaGestione dei casi Covid: la scuola rimane sola, non c’è un supporto sufficiente ed efficace da parte dei militari per il tracciamento.

Nelle ultime settimane continua salire il numero dei contagi Covid 19, crescita che si registra anche nell’ambito scolastico. Il governo al momento esclude una pausa prenatalizia con un ricorso alla DAD, ritenendo le misure adottate e riconfermate il 30 novembre scorso efficaci per arginare la pandemia: ma che fine ha fatto il supporto dell’esercito promesso da Figliuolo?

Covid a scuola, gestione dei casi ed impegno di Figliuolo

Nonostante il Ministro dell’Istruzione Bianchi continui a trasmettere dati rassicuranti sulla diffusione della pandemia, aumentano i casi Covid tra studenti e personale scolastico: la scuola, infatti, non costituisce il luogo più sicuro decantato dal capo di Trastevere, ma anzi lo spazio in cui è facile contagiarsi.

Il protocollo di sicurezza adottato dal governo Draghi il 3 novembre scorso per la gestione dei casi Covid all’interno delle scuole è basato sul tracciamento: si è ricorso al sistema dei tamponi T0, T5 e T10 per evitare il ritorno alla DAD, ma tali misure stanno creando caos e difficoltà. Il 30 novembre scorso il premier Draghi ha riconfermato il protocollo di sicurezza che il giorno prima il Ministero della Salute e dell’Istruzione avevano modificato: il capo del governo in quell’occasione ha ricevuto il supporto del generale Figliuolo, che si era pubblicamente impegnato ad aiutare le scuole nel tracciamento. Ma che fine hanno fatto i militari che avrebbero dovuto coadiuvare le ASL?

Che ne è stato del supporto dei militari?

Le ASL e le scuole sono rimaste sole: ad oggi, infatti, non si conosce il numero di tamponi svolti ricorrendo alle risorse di medici ed infermieri militari. Come ci informa il “Quotidiano Nazionale” il supporto della Difesa è partito con soli 11 laboratori militari (2 a Milano e Roma, uno a La Spezia, Padova, Cagliari, Ancona, Taranto, Messina, Augusta): nessuna notizia sulle altre regioni e riguardo a team mobili per l’esecuzione dei tamponi a domicilio per il tracciamento dei casi Covid.università telematica

“Finora del contributo promesso dal generale Figliuolo – dichiara Antonello Giannelli, presidente dell’ANP, al “Quotidiano Nazionale” – non ne abbiamo avuto contezza”. E prosegue: “Se non vengono fatti tamponi e tracciamento, i dirigenti scolastici non hanno altra alternativa che ricorrere alla Dad, nella quale oggi sono circa diecimila classi su 400mila“.

Mario Rusconi, presidente dei presidi di Roma, dichiara di non avere nessuna notizia dei team mobili militari per l’esecuzione dei tamponi a casa: eppure questo avrebbe costituito il maggiore contributo da parte dell’esercito nella lotta contro il Covid a scuola. Inoltre, sottolinea che “ le Asl decidono ciascuna per proprio conto, anche nella stessa città, e i criteri sono i più vari. Il risultato è che i presidi si trovano costretti a fare delle Dad che non vorrebbero“.

La scuola ancora una volta resta senza in balia del caos ed abbondonata a se stessa.

da scuolainforma

Management nella Scuola Pubblica Interculturale, il DSGA

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