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Catania, maestra aggredita a calci e pugni da un genitore

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scuola superiore di mediazione linguisticaA Catania, un’insegnante viene aggredita a calci e pugni dalla mamma di un ex alunno: il movente potrebbe essere un rimprovero.

Catania, un insegnante è stata aggredita fisicamente dalla mamma di un suo ex alunno davanti ad alunni e altri genitori. Era salita in auto per tornare a casa, quando la donna, genitore di un suo ex alunno. ha aperto lo sportello e l’ha trascinata in strada. L’aggressore, una 26enne, è stata denunciata. Probabilmente stava vendicando un rimprovero al figlio di un anno prima.

Insegnante aggredita fuori dalla scuola

Sembra che il motivo dell’aggressione all’insegnante di Catania, sia un rimprovero che la maestra aveva rivolto all’alunno un anno fa. In quell’occasione, la mamma dell’alunno era incinta, ma aveva promesso vendetta in un secondo momento, dopo il parto.

Una volta terminato il pestaggio, la donna ha mostrato fiera il risultato del pestaggio al figlio. Sono stati gli altri genitori a chiamare il 112 e poi il 118. La maestra è stata trasportata sull’ambulanza al pronto soccorso, dove è stata sottoposta alle cure del caso.

I sindacati contro il deplorevole gesto

I sindacati si sono subito pronunciati contro l’aggressione. Marcello Pacifico (Anief) ha commentato:

Sono episodi deprecabili che confermano la necessità di ricordare con costanza lo status di pubblico ufficiale del personale docente e le sanzioni certe, già esistenti a livello legislativo, per chi arrechi offesa o danno di qualsiasi genere nei loro confronti”.

La Cisl si è pronunciata dicendo: “Siamo indignati e allarmati per l’aggressione subita da un’insegnante all’uscita di una scuola di Catania da parte della madre di un suo ex alunnoAuspichiamo vengano presi provvedimenti severi nei confronti di chi ha compiuto tale spregevole atto e siano applicate le norme previste dal legislatore per tutelare i pubblici ufficiali, come con la sentenza n. 15367/2014 della Corte di Cassazione sono stati riconosciuti gli insegnanti delle scuole pubbliche, nell’esercizio delle loro funzioni“.

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