da La Tecnica della Scuola L’esame di maturità 2022 come sarà? Il ministero dell’Istruzione non sembra ancora avere deciso, ma l’idea di fondo ormai c’è. Considerando l’aumento dei contagi degli ultimi giorni, anche nelle scuole dove le quarantene hanno ripreso a salire numericamente, tanto da poter dire che siamo vivendo la quarta ondata della pandemia da Coronavirus, tutto fa supporre che sostanzialmente i maturandi dovranno cimentarsi in un prova unica orale. Come quella svolta lo scorso mese di giugno: in quell’occasione, ogni candidato – davanti a sei commissari tutti interni, più il presidente esterno, quindi proveniente da un altro istituto, ha anche discusso i contenuti di un suo elaborato inviato ai suoi docenti entro lo scorso 31 maggio. Dobbiamo aspettarci, dunque, una maturità di base simile all’ultima ma con qualche novità.
Il ministro: fare tesoro del passato
A fare intendere che vi saranno cambiamenti (seppure lievi) rispetto al 2021, è stato il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi: rispondendo a Veronafiere a una domanda sui prossimi esami nelle scuole superiori, Bianchi ha detto di avere “in mente una maturità che faccia tesoro di tutto quello che abbiamo vissuto fino ad adesso”, ma anche “che faccia un passo in avanti, anche rispetto agli altri”.
Qualcuno ipotizza lo svolgimento di una prova scritta. Ma il ministro non conferma: “Stiamo lavorando – ha proseguito il titolare del dicastero dell’Istruzione – facendo tesoro dell’anno scorso e di tutto: faremo passi in avanti, però ascoltando tutti”, ha concluso Bianchi.
L’anno scorso è andata bene…
Il ministro, quindi, non intende scoprire le carte. Rimanendo fermo sulla posizione esternata a fine settembre, quando ricordò come gli ultimi Esami di Stato siano stati più che ottimali, considerando l’emergenza Covid.
“Quest’anno abbiamo scelto una via di cui do un giudizio positivo – disse Bianchi -. Abbiamo detto che la maturità va predisposta attraverso un dialogo tra lo studente e il suo consiglio di classe. Con la definizione di un argomento che lo studente ha più di un mese di tempo per sviluppare, presentando un proprio progetto tre settimane prima alla commissione. Ho visto tesine sviluppate anche con strumenti multimediali molto sofisticati”.
Sempre in quell’occasione, Bianchi chiese agli studenti del quinto anno delle superiori di non avere “paura. Capisco che chi ha svolto questo ciclo di studi lo ha fatto in una situazione molto difficile però non è domandando degli sconti che andiamo incontro al bisogno di crescita dei ragazzi. Ci sarà un esame che sarà di maturità”.