Il personale della scuola può svolgere una seconda attività? Quale caratteristiche deve avere e a quali condizioni?
E’ possibile lavorare nella scuola come docente o Personale ATA, e allo stesso tempo possedere la Partita IVA per attività professionali? Considerati gli stipendi della scuola, non è strano che il personale scolastico ricerchi un modo per avere un’entrata economica aggiuntiva. Alcuni docenti fanno lezioni private agli studenti, altri collaborano con giornali e siti internet. A volte si tratta di semplici prestazioni occasionali. Cosa dice la normativa in proposito?
Docenti e ATA possono avere un secondo lavoro?
La Costituzione italiana prevede il principio di esclusività del rapporto di lavoro pubblico. Ciò significa che, in linea generale, un dipendete pubblico non può avere un secondo lavoro. L’obiettivo della norma è evitare conflittualità fra le due attività.
Ma il lavoro occasionale non rientra nel divieto assoluto, in quanto si colloca al centro tra un lavoro subordinato ed una attività autonoma. Naturalmente, non deve interferire con il lavoro a scuola.
Il docente che effettua ripetizioni private al di fuori dell’orario scolastico, deve pagare un’imposta sostitutiva del 15%, anche se non ha partita IVA. In questo caso, i compensi possono essere giustificati come reddito di lavoro autonomo occasionale.
Gestione dei corrispettivi
Il corrispettivo può essere percepito dietro rilascio di una ricevuta, non soggetta ad Iva e a ritenuta di acconto quando il soggetto pagante è un privato. Se a pagare è un’associazione, la ricevuta deve prevedere la ritenuta d’acconto.
I compensi e le ritenute d’acconto subite, vanno dichiarati al momento della dichiarazione dei redditi. I compensi da lavoro autonomo occasionale sono soggetti alle detrazione per redditi di lavoro autonomo, solo se per lo stesso periodo di lavoro, non si fruisce della detrazione per redditi di lavoro dipendente o di pensione. In quest’ultimo caso, sono incompatibili.
Personale ATA e docente: prestazioni occasionali e PI
Il lavoro occasionale, ovvero senza la caratteristica della continuità, può essere una valida occasione per arrotondare lo stipendio. Lavorare senza aprire una partita IVA, tramite prestazione occasionale, è possibile solo alle seguenti condizioni:
- L’attività non deve essere svolta in modo professionale;
- Deve essere occasionale e temporanea;
- Non deve essere attività di impresa.
A queste condizioni è possibile lavorare senza Partita IVA. Se la seconda attività è abituale, si va in conflitto con il lavoro a scuola. Inoltre, quando i compensi superano i 5.000 euro annui, sebbene non sia necessario aprire la Partita Iva, occorre l’iscrizione alla gestione Separata dell’Inps e versare i contributi previdenziali.
Le collaborazioni occasionali richiedono l’autorizzazione del Dirigente Scolastico, onde evitare il licenziamento per giusta causa. Ottenuta l’autorizzazione, il docente o ATA potrà svolgere attività occasionali anche se si trova in regime di full time.