In arrivo, forse, già oggi, il via libera alle nuove regole per la gestione della quarantena in classe. Come segnala La Repubblica, il documento, redatto da Ministero dell’Istruzione, Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità, è alle limature finali.
La bozza del documento con le indicazioni per “l’individuazione e la gestione dei contatti di casi Covid-19 in ambito scolastico” è stata stilata dall’Istituto superiore di sanità, dai ministeri della Salute e dell’Istruzione e dalle Regioni e ha ottenuto il via libera dal Garante della Privacy che aveva chiesto di modificare alcuni passaggi.
La novità più importante che verrebbe introdotta con il protocollo è la “sorveglianza con testing” con un solo caso positivo. La quarantena per tutta la classe verrebbe prescritta solamente in presenza di tre casi positivi.
Ad oggi la regola generale prevede che se viene trovato uno studente positivo venga messa in quarantena tutta la classe. L’isolamento dura sette giorni per i vaccinati, dieci per i non vaccinati. Dopo il periodo di quarantena, viene fatto il tampone per poter essere riammessi in classe. Il problema però è che di fatto le regole per decidere la quarantena sono lasciate alle singole Regioni: sono le Aziende sanitarie a decidere caso per caso. Le indicazioni arrivano con ritardo, complicando la gestione dei casi di Covid-19 nelle aule.
Ecco le novità previste dall’ultima versione del documento.
Nella bozza del nuovo protocollo si prescrive che, se la Asl non può intervenire tempestivamente, è il dirigente scolastico insieme al referente Covid a dover individuare i possibili “contatti scolastici” del caso positivo e a prescrivere le misure, seguendo le indicazioni contenute nel documento.
La scuola deve poi comunicare le disposizioni da intraprendere agli studenti (o ai genitori, in caso di minorenni) e agli insegnanti che sono venuti a contatto con il positivo entro le 48 ore precedenti l’insorgenza dei sintomi o l’esecuzione del tampone. Il referente Covid deve comunicare alla Asl le misure adottate.
Il nuovo protocollo prevede un tampone da effettuare il prima possibile dal momento in cui si è stati informati del contatto (“tempo zero” T0). Se il risultato è negativo si può già rientrare a scuola senza fare la quarantena. Bisognerà effettuare un secondo tampone dopo cinque giorni (“tempo 5” T5).
Cosa succede con un solo caso
I compagni dello studente (o del docente) positivo devono fare il “tampone 0”, cioè prima possibile. Rientrano subito in classe se il risultato è negativo. Dopo, altri cinque fanno l’altro test
Per i docenti che hanno svolto attività in presenza nella classe dell’alunno positivo (o che hanno svolto attività in compresenza con il collega positivo) la situazione, segnala sempre La Repubblica, cambia. Se sono vaccinati fanno il test e restano a scuola, se non lo sono vanno in quarantena per 10 giorni anche se il primo test è negativo. Rientrano se il nuovo tampone dà il via libera. Per le altre classi non sono previsti provvedimenti, salvo disposizioni diverse della Asl.
Cosa accade con due casi: l’importanza della vaccinazione
Gli alunni vaccinati o negativizzati negli ultimi 6 mesi proseguono la sorveglianza con i due test, a zero e cinque giorni. Quelli non vaccinati invece vanno in quarantena per 10 giorni anche se negativi al primo esame. Per i docenti si procede allo stesso modo (come già succedeva per un solo caso). Per primaria e secondaria di primo grado (gli studenti non possono vaccinarsi perchè under 12) tutti a casa per 10 giorni.
Con tre casi si torna in Dad
Alunni e docenti che hanno svolto attività in presenza, dopo aver fatto il primo tampone, anche se negativo, vanno in quarantena. L’isolamento dura 7 giorni per i vaccinati e 10 per i non vaccinati. Prevista la didattica a distanza.
Cosa succede dalla scuola dell’infanzia fino alla prima classe della scuola media
Diverso il caso dei servizi per l’infanzia, primaria e prima media, dato che gli under 12 non possono ancora essere vaccinati. Per i bambini appartenenti alla stessa sezione o gruppo del positivo è prescritta la quarantena di dieci giorni con tampone alla fine del periodo di isolamento.
Gli educatori che hanno svolto attività in presenza nella sezione del bambino positivo dovranno osservare il periodo di quarantena che varia da sette giorni (per i vaccinati) a dieci giorni (per i non vaccinati). Anche loro dovranno fare un tampone dopo l’isolamento. La valutazione del singolo caso è comunque a carico del dirigente in base al tempo di permanenza nella sezione e l’entità del contatto diretto con il positivo.
da orizzontescuola