Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge di bilancio con delle importanti misure che riguardano la scuola.
Tra queste vi è anche la proroga fino al termine delle lezioni dei contratti del personale docente, aventi attualmente scadenza al 31 dicembre 2021.
La misura era stata già prevista nell’ambito del documento programmatico di bilancio approvato dal Governo il 19 ottobre e inviato alla Commissione Europea.
Tuttavia la misura approvata riguarda esclusivamente la proroga dei contratti covid del personale docente mentre non si estende, almeno per il momento, anche al personale ATA. La norma approvata fa infatti riferimento esclusivamente ai contratti sottoscritti ai sensi dell’articolo 58, comma 4-ter, lettera a), del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73 (e non anche ai contratti di cui alla lettera b) che si riferiscono al personale ATA).
Una questione questa che farà discutere tanto e che era stata già sollevata nei giorni scorsi da alcuni sindacati.
É bene precisare che il testo in ogni caso dovrà passare dall’esame del parlamento e l’iter parlamentare dovrà concludersi entro la fine dell’anno. In questa sede il parlamento, se lo riterrà opportuno, potrà apportare le modifiche necessarie prevedendo eventualmente l’estensione della proroga anche al personale ATA.
DI SEGUITO IL TESTO APPROVATO
Al fine di corrispondere alle esigenze delle istituzioni scolastiche connesse all’emergenza epidemiologica, il termine dei contratti sottoscritti ai sensi dell’articolo 58, comma 4-ter, lettera a), del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito con modificazioni dalla legge 23 luglio 2021, n. 106, può essere prorogato fino al termine delle lezioni dell’anno scolastico 2021/2022 nel limite delle risorse di cui al secondo periodo.
Conseguentemente, il fondo di cui all’articolo 235 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, è incrementato di 300 milioni di euro per l’anno 2022. Il Ministero dell’istruzione, entro il 31 luglio 2022, provvede al monitoraggio delle spese di cui al primo periodo, comunicando le relative risultanze al Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato e la quota parte delle risorse di cui al secondo periodo che in base al monitoraggio risulti non spesa è versata all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnata al fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato.